Limbadi, la Finanza sequestra immobile da 860mila euro
- Postato il 24 aprile 2025
- Notizie
- Di Quotidiano del Sud
- 3 Visualizzazioni

Il Quotidiano del Sud
Limbadi, la Finanza sequestra immobile da 860mila euro
Indagine della Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura di Vibo che ha portato al sequestro di una palazzina a Limbadi, per un valore di 860mila euro
VIBO VALENTIA – Gli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione a un provvedimento emesso, su richiesta della Procura di Vibo Valentia, dal Tribunale di Catanzaro – Sezione Misure di Prevenzione – che ha disposto il sequestro di 12 beni immobili (una palazzina di tre piani ed una villetta), tutti ubicati a Limbadi, di proprietà di cinque soggetti, per un valore di 860.000 euro.
I sequestri giungono a seguito degli accertamenti svolti dagli investigatori del Nucleo di Polizia Economico–Finanziaria di Vibo Valentia e dalla Sezione di Polizia Giudiziaria (Aliquota Guardia di Finanza) della Procura della Repubblica, all’esito di un procedimento di prevenzione avviato su delega della Procuratore Camillo Falvo (dopo che lo stesso aveva ricevuto alcune delle vittime dei reati) e del sostituto contitolare delle indagini, nei confronti degli eredi di un soggetto, D.M., che per un lunghissimo arco di tempo si è reso responsabile di reati di usura ai danni di vittime trovatesi in stato di bisogno.
IL PROPRIETARIO DECEDUTO NEL 2021
Infatti, il codice delle leggi antimafia consente di disporre le misure di prevenzione patrimoniali, in caso di morte del soggetto proposto, anche nei confronti degli eredi o comunque degli aventi causa. Quanto alla pericolosità sociale del defunto, il giudice, all’esito di giudizio di primo grado, lo aveva condannato a 4 anni e 6 mesi per usura aggravata continuata oltre al risarcimento di tutti i danni e delle restituzioni dovute in favore della parte civile, ivi compresa la restituzione di un immobile residenziale originariamente di proprietà della vittima e anch’esso provento del reato di usura.
In seguito al decesso di D.M., avvenuto nel 2021, la Corte d’Appello di Catanzaro ha dichiarato il reato estinto per morte del reo, pertanto l’immobile era rimasto nella disponibilità del nucleo familiare dell’usuraio.
LA FINANZA RILEVA LE INCONGRUENZE TRA REDDITO E IMPIEGHI
Gli accertamenti svolti, hanno ricostruito il profilo patrimoniale delle persone che si erano avvantaggiate dai reati, rilevando forti incongruenze tra le fonti di reddito e gli impieghi (le somme investite), con particolare riferimento al settore immobiliare. La sperequazione rilevata tra i beni posseduti dal nucleo familiare del deceduto e i redditi, costituisce elemento sintomatico di derivazione illecita della ricchezza, fornendo prova della sproporzione rispetto alla capacità economica effettiva.
IL SEQUESTRO RIGUARDA 12 IMMOBILI A LIMBADI
Per quanto sopra, il Tribunale di Catanzaro – Sezione Misure di Prevenzione, accogliendo le ricostruzioni effettuate dalle Fiamme Gialle vibonesi e le prospettazioni della Procura della Repubblica di Vibo Valentia nel ravvisare una situazione di evidente sperequazione tra fonti di reddito e impieghi, ha disposto il sequestro di ben 12 immobili, localizzati, come detto, a Limbadi.
Tra i beni oggetto di provvedimento ablatorio figura anche l’immobile che, come era stato accertato con sentenza di primo grado, era il provento del reato di usura aggravata continuata, ma era rimasto nella disponibilità degli eredi dell’imputato a causa dell’estinzione del reato per morte del reo e che era occupato a titolo di “locazione” da una delle parti offese del delitto di usura, alla quale il bene era stato precedentemente sottratto mentre si trovava in stato di bisogno. Poiché su quest’ultima incombeva un’azione di sfratto promossa dagli eredi, il Procuratore, al termine delle indagini ha richiesto sia il sequestro d’urgenza dell’immobile che dell’altro patrimonio di interesse investigativo.
Il Quotidiano del Sud.
Limbadi, la Finanza sequestra immobile da 860mila euro