Liguria, Orlando contro Bucci: “Commettevano reati e lui si è girato dall’altra parte”. In piazza bandiere di M5s e Azione insieme

  • Postato il 22 settembre 2024
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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“In Liguria al voto si confrontano una visione di democrazia contro una di oligarchia, rappresentata dal sistema criminogeno di Toti cui il candidato di Lega e Fratelli d’Italia Marco Bucci fa parte”.

Non usa mezzi termini Andrea Orlando, candidato del campo largo alle regionali, parlando di fronte a un migliaio di persone riunite in piazza per il lancio della campagna elettorale. Le dimissioni di Giovanni Toti, a seguito delle accuse di corruzione e finanziamento illecito ai partiti, e la sua recente decisione di patteggiare, hanno infiammato il clima della competizione: “Non ho detto che Bucci è un delinquente – chiarisce l’ex ministro della Giustizia – ma ribadisco che stava con loro, e quando hanno commesso dei reati si è girato dall’altra parte”.

Per la prima tappa della sua campagna elettorale a Genova, Andrea Orlando punta sulla piazza, che riesce a riempire. Presenti gli esponenti dei partiti che sostengono la sua candidatura: dal Pd al M5S, Verdi, Sinistra Italiana, Linea Condivisa, Azione e Demos. Da giorni, Marco Bucci insiste nel definire la coalizione di Orlando come la “coalizione del no”, ma per il candidato dell’alternativa al sistema-Toti questo è solo un pretesto per evitare il confronto sulle proposte concrete: “Gli unici ’No’ che dico in modo perentorio sono alla mafia e alla privatizzazione della sanità. Su tutto il resto sono per dire dei sì, ma devono essere sostanziati da risorse e finanziamenti per essere realizzati. Vogliamo realizzare tutte le opere già finanziate, visto che siamo stati noi a stanziare i fondi quando eravamo al Governo”.

Nei giorni scorsi, mentre il sindaco Marco Bucci abbandonava una conferenza stampa indispettito dal fatto che i giornalisti presenti cercassero di porgli delle domande, il portavoce di Fratelli d’Italia in Liguria riconosceva che il punto debole delle giunte Toti è stata la gestione della sanità. “Stiamo parlando dell’80% del bilancio della Regione – ironizza Orlando dal palco – e non sono in grado di dire chiaramente cosa vogliono fare per risollevarla. Fdi giustamente vorrebbe superare Alisa (l’azienda sanitaria regionale che si sovrappone alle Asl, ndr), la Lega la rivendica, Bucci dice che ‘non sa’, ‘vedrà’, come quando gli si chiede della privatizzazione della sanità. Se noi dovevamo essere “quelli del no”, loro sono “quelli del boh”. Noi vogliamo una sanità pubblica e gratuita come previsto dalla Costituzione, perché sono troppi i liguri che hanno deciso di non curarsi più, ricorrono alla sanità privata o sono costretti ad andare fuori Regione”.

Dal canto suo il candidato del centrodestra Marco Bucci, che per questa campagna elettorale deve fare a meno per la prima volta del prezioso sostegno politico ed economico di Giovanni Toti, replica con una nota stampa: “Neppure una settimana e Orlando ha già perso la testa, le accuse che mi rivolge sono un delirio, mi dice di aver fatto parte di un contesto criminogeno, di essermi voltato dall’altra parte per coprire reati per i quali persino la Procura ha ritirato le accuse”. Bucci fa riferimento a ipotetiche ulteriori accuse, su cui la Procura avrebbe deciso di soprassedere, che tuttavia nulla tolgono a quelle di corruzione per l’esercizio della funzione e finanziamento illecito ai partiti, per cui Toti ha scelto di patteggiare, atto che, secondo la definizione ministeriale, implica un’ammissione di colpevolezza da parte dell’imputato. A liquidare indirettamente come “delinquente” chi sceglie di patteggiare, nei giorni scorsi a margine del Salone Nautico, era stato Matteo Salvini.

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Il Fatto Quotidiano

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