L’idea di Trump per Gaza: Tony Blair a capo di un’amministrazione di transizione a fine occupazione
- Postato il 26 settembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Tony Blair alla guida di Gaza? L’amministrazione di Donald Trump starebbe pensando di nominare l’ex primo ministro britannico a capo di un’amministrazione ad interim della Striscia di Gaza dopo la fine delle operazioni militari di Israele. Lo riportano vari media israeliani, che ricordano come Blair stia lavorando da tempo dietro le quinte assieme all’inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, e al genero del presidente Usa, Jared Kushner, nella definizione di un piano per la ricostruzione di Gaza. Blair negli scorsi giorni ha incontrato inoltre il presidente francese Emmanuel Macron.
Fonti del quotidiano israeliano Times of Israel riferiscono che Trump ha autorizzato Blair – idolo laburista tra la fine degli Anni Novanta e i primi del Duemila – a riunire gli attori regionali e internazionali attorno alla proposta dell’ex premier britannico di istituire un organismo di transizione per governare la Striscia alla fine dell’occupazione, inizialmente senza il coinvolgimento diretto dell’Autorità Nazionale Palestinese. L’organismo sarebbe denominato Gaza International Transitional Authority (Gita) e avrebbe il ruolo di “suprema autorità politica e giuridica” della Striscia per cinque anni. Solo in un secondo momento entrerebbe in campo l’Anp. E non sarebbe previsto l’allontanamento forzato dei palestinesi dalle proprie terre.
Secondo quanto riportato anche da Haaretz, il piano sarebbe ispirato alle amministrazioni che supervisionarono la transizione verso l’indipendenza di Kosovo e Timor Est. E Blair, a quanto trapela, guiderebbe un ufficio composto da massimo 25 persone e sarebbe a capo di un consiglio di 7 membri con compito di controllo dell’esecutivo. L’organismo pensato per Gaza potrebbe inizialmente avere sede a el-Arish, capoluogo di provincia in Egitto, vicino al confine meridionale di Gaza, ma l’obiettivo sul lungo periodo sarebbe “l’unificazione finale di tutto il territorio palestinese sotto l’Autorità Nazionale Palestinese”. Tony Blair avrebbe dunque un ruolo cruciale, dopo essersi dimesso da primo ministro del Regno unito nel 2007 e aver assunto l’incarico di inviato per il Medio Oriente fino al 2015.
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