“Licenziate dalla Interpuls a Reggio Emilia, sostituite da un software”: la denuncia della Fiom
- Postato il 2 giugno 2025
- Lavoro
- Di Il Fatto Quotidiano
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Licenziate in tronco, senza preavviso, perché il loro lavoro sarà sostituito da un nuovo software gestionale. La denuncia arriva dalla Fiom-Cgil di Reggio Emilia e riguarda due impiegate della Milkrite-Interpuls di Albinea, società della meccatronica che fa parte del gruppo DeLaval ed è specializzata nella automazione delle mungiture di animali da stalla.
“La settimana scorsa alcuni manager sono entrati nell’ufficio delle due impiegate comunicando il licenziamento e hanno chiesto loro di uscire immediatamente dall’azienda e non presentarsi il giorno dopo e mai più”, denunciano i metalmeccanici della Cgil ai quali le due donne – entrambe trentenni e laureate, una delle quali rientrata da poco dalla maternità – si sono rivolte per impugnare l’allontanamento dall’azienda, che Ilfattoquotidiano.it ha contattato senza ottenere per il momento alcuna risposta.
Entrambe le lavoratrici sono state assunte successivamente all’entrata in vigore del Jobs Act e di conseguenze non avranno il diritto a essere reintegrate sul posto di lavoro nel caso in cui il giudice decidesse di condannare l’azienda per licenziamento illegittimo. “È vergognoso che la Interpuls non abbia provato a ricollocarle in altre mansioni e non abbia provato a creare un percorso formativo per mantenerle in azienda. Sono state considerate come oggetti obsoleti di cui liberarsi”, attacca Alessandro Malagoli della Fiom di Reggio Emilia.
Per il segretario provinciale del sindacato Simone Vecchi si tratta di un provvedimento “cinico” che, oltretutto, arriva “a pochi giorni dal referendum abrogativo del Jobs Act” e “ci ricorda quanto sia fondamentale la partecipazione al voto” per “cancellare quelle leggi ingiuste che permettono azioni selvagge di questo tipo”. Nel frattempo la Fiom reggiana ha convocato assemblee per martedì 3 alle 10.30 durante le quali proporrà ai colleghi della Interpuls di scioperare per chiedere il ritiro del licenziamento e solidarizzare con le due lavoratrici.
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