Libano, tregua prolungata fino al 18 febbraio ma Israele “spara sui civili”: “26 persone uccise nel Sud mentre tornavano a casa”

  • Postato il 27 gennaio 2025
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Israele continua a sparare e ad uccidere nel sud del Libano. L’agenzia governativa libanese di notizie Nna ha riferito che stamani l’esercito di Tel Aviv ha aperto il fuoco contro civili. Ieri, domenica, il governo di Beirut aveva denunciato che almeno 22 persone erano rimaste uccise dal fuoco delle Israel Defense Forces mentre tentavano di rientrare nelle loro case. L’Idf invece ha riferito che le sue truppe “hanno sparato colpi di avvertimento per rimuovere le minacce” in un’area in cui erano stati “identificati dei sospetti che si avvicinavano”. Oggi il ministero della Salute ha riferito che gli attacchi israeliani hanno causato la morte di 24 persone da domenica, tra cui 6 donne, e il ferimento di altre 134 tra cui 14 donne e 12 bambini.

Ieri è scaduto il termine entro cui l’esercito israeliano avrebbe dovuto lasciare il sud del paese al controllo dell’esercito di Beirut, al fianco della missione Unifil. Ma tutto questo non è accaduto, perché le parti finora si sono accusate a vicenda di non aver rispettato in pieno i termini della tregua entrata in vigore il 27 novembre. Tregua che ieri è stata prolungata: “L’accordo tra Libano e Israele, monitorato dagli Stati Uniti, continuerà a essere in vigore fino al 18 febbraio 2025 – ha fatto sapere nella notte la Casa Bianca -. Il governo del Libano, il governo di Israele e il governo degli Stati Uniti inizieranno anche i negoziati per la restituzione dei prigionieri libanesi catturati dopo il 7 ottobre 2023″.

Ma nel centro sud del Libano le Idf non hanno mai smesso del tutto di bombardare. Sabato la tv al Mayadeen, vicina a Hezbollah, aveva riferito che nelle ultime ore Israele aveva effettuato una serie di attacchi che “hanno avuto un’escalation come non si vedeva da due mesi”. Secondo Tel Aviv l’organizzazione sciita “sta incitando gli sfollati civili alla rivolta, sta inviando provocatori nel sud del Libano, mentre l’esercito libanese non è riuscito a ‘ripulire’ la zona dalla minaccia terroristica. E’ quello che temevamo”.

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