“Lezione di manganello” agli studenti del Fermi, l’Anpi: “Fatto gravissimo, Stato dovrebbe insegnare libertà e rispetto”

  • Postato il 3 novembre 2024
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  • Di Genova24
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Ilva: polizia in assetto antisommossa

Genova. “Abbiamo visto con sconcerto e con fortissima preoccupazione, il video girato da alcuni studenti del liceo genovese “Fermi” durante un evento di orientamento studentesco a cui hanno partecipato a Milano. Nel corso di questo “evento formativo” alcuni esponenti delle forze dell’ordine hanno tenuto una “lezione” sul come si utilizza e in quali modalità usare un manganello, arrivando ad invitare alcuni studenti a mettere in pratica quanto mostrato e a “colpire” in punti precisi”

Questo il commento dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, sezione di Genova, alla notizia riportata in questi giorni anche su queste pagine dell’episodio che ha visto protagonisti alcuni studenti del liceo Fermi che, durante un evento legato all’alternanza scuola-lavoro, hanno assistito ad una dimostrazione dell’uso del manganello all’interno di uno stand della polizia di stato.

“Non ci risulta sia mai accaduto, nell’Italia repubblicana, che esponenti delle forze dell’ ordine siano stati impiegati per insegnare a liceali come picchiare altre persone – li legge nella nota dell’Anpi genovese – Poi, picchiare chi? Con quale scopo? Le battute su manifestanti (che si possono ascoltare nel video) come vanno intese? Forse potrebbero raccontare cosa accadde alla Diaz, oppure narrare chi ha ucciso l’agente Marino a Milano”.

Quanto è successo è gravissimo – conclude la nota – chiediamo che venga fornita al più presto e in maniera esauriente una spiegazione di quanto avvenuto. L’insegnamento della repressione non fa parte del compito istituzionale, dettato dai principi della Costituzione Repubblicana, delle Forze dell’ordine. Diventa necessario che a questi “cattivi maestri” del video degli studenti genovesi, vengano impartite lezioni sulla democrazia e sui valori democratici sanciti dalla Costituzione, per far loro comprendere che non fa parte, in alcun modo, del loro ruolo istituzionale mettere in atto comportamenti violenti e repressivi. Il costante attacco da parte di questo governo al dissenso, siano magistrati, studenti o lavoratori non potrà mai passare attraverso lo strumento del manganello, soprattutto nel momento che si accentuano le diseguaglianze sociali. Lo Stato deve essere garanzia di libertà e rispetto, altrimenti rinuncia ad essere Stato democratico”.

Autore
Genova24

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