L’eterno ritorno di Rocco Casalino, dalla ribalta social al sogno elezione
- Postato il 18 aprile 2025
- Di Panorama
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Chissà, forse è la volta che Rocco Casalino si candida. Siamo a metà legislatura, le elezioni politiche sono ancora lontane e lui ha sempre rifiutato il seggio, ma oggi che sta al fianco di Giuseppe Conte, pur in una specie di deserto da traversare, ha capito che senza politica non ci sa stare. Intanto ha aumentato la presenza sui media e il racconto delle proprie gesta, nonostante nel Portavoce. La mia storia, avesse raccontato già moltissimo.
Il Movimento 5 Stelle è diventato piccolo, ma non sta sparendo come molti credevano. Almeno a giudicare dai sondaggi. L’ultimo, realizzato da Istituto Noto per Porta a Porta, dà i grillini in ripresa al 13%. Alle politiche del settembre 2022, alla Camera, avevano preso il 15,4%, meno della metà del 32% portato a casa nel 2018. Nel frattempo Giuseppe Conte ha spodestato Beppe Grillo, il fondatore, ma in questi giorni, nel Movimento, non si parla altro che del comico genovese. E il motivo è semplice: la richiesta di archiviazione per stupro per Geronimo La Russa, figlio di Ignazio, fa sperare molti che anche le accuse a Ciro Grillo possano cadere. Di sicuro, quelle accuse hanno scioccato il padre Beppe, che proprio in quei giorni, a febbraio del 2021, con una piroetta incredibile decise da solo di appoggiare il governo Draghi. E per tornare ai numeri di cui sopra, se c’è una cosa che anche oggi unisce fan di Conte e fedelissimi di Grillo è la convinzione che la mamma di tutte le disgrazie elettorali sia stata la partecipazione al governo dei Migliori, lasciando Giorgia Meloni da sola all’opposizione.
L’uomo che non vuole scomparire
Casalino in questo ormai rappresenta qualcosa di più di un portavoce e di uno spin doctor. Quando era a Palazzo Chigi è stato potentissimo, è uomo di fiducia di Conte, ma dai nostalgici di Grillo non è ritenuto un traditore. Il merito è del fatto che è comunque ritenuto un professionista della comunicazione (e molti deputati li ha aiutati lui) e poi del fatto che ha una posizione granitica sulle alleanze. Per lui, il M5s che andava sopra il 30% è ancora un modello attuale e quindi non deve essere né di destra né di sinistra. E il fatto che alle Europee il Pd sia cresciuto parecchio deve far alzare la guardia al Movimento, che rischia di farsi inglobare dagli ex compagni.
Dieci giorni fa, al corteo di Roma per la pace, Casalino è addirittura uscito dalle retrovie per ritrovare le telecamere e dire, entusiasta come non mai, che forse «potevamo pure chiedere piazza San Giovanni, visto quanti siamo». Due giorni fa, l’ex portavoce di Conte è andato su Rai 3 da Maria Latella e ha seminato aneddoti e confidenze come dovesse candidarsi domani a qualunque cosa. Ha raccontato com’è nata la fanfaronata dell’«abbiamo abolito la povertà», fatta pronunciare a Luigi Di Maio dopo l’approvazione del reddito di cittadinanza, e ha ripercorso gli anni difficili della sua giovinezza e del rapporto terribile con suo padre, ai quali aveva già dedicato delle pagine sconvolgenti nella propria autobiografia. Non senza svelare che, con il suo compagno cubano, tutto sommato stanno pensando che il matrimonio non abbia più un grande appeal, «viste le novità legislative in materia di gestazione per altri». La postura, come sempre, è da 5 stelle anomalo: vestiti scuri e camicia bianca sbottonata (come Di Maio e Conte), eloquio forbito e l’immancabile sottolineatura delle quattro lingue parlate (tedesco, francese, inglese e spagnolo).
Dopo la manifestazione del 5 aprile per la pace, Casalino ha anche rivitalizzato il suo profilo Instagram, che era fermo a Natale, e allora ecco foto e video del nostro uomo in piazza, con e senza leader. E riesce anche a restare serio quando l’Avvocato del popolo, alias Mister Dipiciemme, invoca di fronte a 100.000 persone «la disobbedienza civile per ottenere i nostri diritti».
Indagare sui rapporti tra Conte e Casalino non è facilissimo. Quello che segnalano alcuni deputati è che sono sempre vestiti praticamente uguali. Al massimo cambia la sfumatura delle cravatte. Se Conte ha decisamente rotto con Grillo, che si è sentito pugnalato alla schiena dall’amministrativista di Volturara Appula, Casalino invece si tiene a distanza, ma esprime sempre dispiacere per come sono andate a finire le cose. Ed è tra coloro che sperano che Grillo, in qualche modo, torni a occuparsi del Movimento. Ovviamente lasciando sempre il comando a Conte. Nel periodo in cui si è allontanato dalla politica, Casalino aveva comunque sempre mantenuto i rapporti con l’ex premier. Alla fine, agli amici confessa che il Movimento e la politica gli mancavano troppo. Così eccolo ritornato in prima linea. Negli anni scorsi, ha sempre rifiutato la candidatura al Parlamento, fedele all’impostazione originaria degli allora grillini, per la quale la carica di deputato non è poi così importante. Adesso, anche se mancano ancora più di due anni, Casalino potrebbe cambiare idea. In fondo, Di Maio e Grillo se ne sono andati e Alessandro Di Battista è sempre in tournée. Le poltrone saranno anche poche, ma i personaggi di prima fila sono ancor meno.