L'”età dell’oro” promessa da Trump parte con una contrazione del Pil dello 0,3%

  • Postato il 30 aprile 2025
  • Economia
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Parte male “l’età dell’oro” promessa dal presidente statunitense Donald Trump. Nei primi tre mesi del 2025 (Trump è in carica dal 20 gennaio scorso), il Prodotto interno lordo statunitense ha accusato una contrazione dello 0,3%, un po’ peggio delle attese (- 0,2%) ed invertendo bruscamente la rotta rispetto all’ultimo trimestre 2024 ,quando l’economia a stelle e strisce aveva segnato un + 2,4%. Si tratta, inoltre, della prima flessione del Pil dal 2022.

I dazi produrranno i loro effetti diretti a partire dal trimestre in corso. Tuttavia, le attese per le annunciate tariffe hanno influenzato anche i risultati del primo trimestre. Il segno meno è dovuto infatti, soprattutto, ad un’ impennata delle importazioni (per comprare tutto il possibile prima che scattino i dazi). Altro fattore frenante è stata la debolezza dei consumi. Il saldo tra valore dell’export e dell’import ha sottratto al Pil 5 punti percentuali, il valore più alto mai registrato. I consumi privati sono saliti dell’1,8%, segnando il progresso più debole da metà 2023.

Attualmente gli economisti attribuiscono il 50% di probabilità ad una recessione nel 2025. Le ultime stime del Fondo monetario internazionale indicano per il 2025 un incremento dell’1,8% per il Pil statunitense, tuttavia, al momento della diffusione, è stata molto sottolineata l’estrema incertezza che caratterizza lo scenario attuale.

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Il Fatto Quotidiano

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