L’estate della danza: quando il corpo e i palcoscenici diventano linguaggio
- Postato il 19 luglio 2025
- Di Panorama
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Agli inizi degli anni Settanta, in quella New York sporca e pericolosa che da una parte tentava di spazzare via i fantasmi della guerra in Vietnam e dall’altra si apriva alla psichedelia, alla cultura zen e praticava l’amore libero, viveva e lavorava Twyla Tharp in compagnia di Trisha Brown, David Gordon, Yvonne Rainer e Steve Paxton. Insieme, a Soho, in laboratori improbabili e studi bohémien, sperimentavano i nuovi linguaggi del corpo, stravolgendo le regole del balletto classico, senza però intaccarne i principi della disciplina e del rigore. In quel clima di eccitazione e fermento creativo nasce, precisamente nel 1973, Deuce Coupe il pioneristico e rivoluzionario lavoro di Twyla Tharp che mescolava danza classica e moderna, gettando così le basi per quello stile cross over che ancora oggi è la cifra estetica della danza contemporanea.
Alla Tharp, oggi ottantaquattrenne, con alle spalle 60 anni di esperienza coreografica, viene assegnato il Leone d’oro alla carriera durante il Festival Internazionale di Danza contemporanea della Biennale di Venezia, dal 17 luglio al 2 agosto.
Presieduta dal bravissimo coreografo britannico Wayne McGregor (sarà alla Scala di Milano dal 18 al 28 marzo 2026), questa 19esima edizione di Biennale Danza avrà come titolo Creatori di miti, alludendo quindi alle potenzialità catartiche della narrazione non verbale, quella armoniosa, sensuale, scattante, ritmica che si esprime attraverso i corpi.
«Nella storia, i miti hanno svolto un ruolo di riferimento per comprendere l’esistenza, la moralità e il cosmo e ci hanno aiutato a esprimere le nostre paure, le nostre aspirazioni, i misteri della vita», spiega McGregor: «In tempi di transizione, quando le convinzioni e le strutture tradizionali iniziano a crollare, l’umanità spesso cerca nuove narrazioni per far fronte all’incertezza e insegue nuovi miti che possono emergere da fonti diverse: scienza, filosofia, e, soprattutto, dal vivace universo dell’arte», conclude. Ad aprire il Festival lagunare sarà, quindi, lo spettacolo di Twyla Tharp, dal titolo Diabelli, impostato sull’arduo capolavoro di Beethoven, un’opera che ne rivela l’umorismo elegante e l’abilità tecnica. In programma anche la prima europea di Slacktide, la nuova e straordinaria collaborazione della Tharp con il compositore Philip Glass.
Da non perdere, le prime italiane di Tao Dance teatre di Tao Ye e Duan Ni e quella di William Forsythe che presenta una performance sulle origini della danza popolare, hip hop e balletto classico.
E se il francese Yoann Bourgeois, performer, acrobata e regista, da tempo affascinato dall’idea dell’assenza di peso, si impegna a superare i confini tra linguaggi artistici, proponendo, con la Yoann Bourgeois Art Company, uno spettacolo profondamente intenso dal punto di vista fisico, ludico, multidisciplinare e innovativo; l’opera Fables della canadese Virginie Brunelle, che rende omaggio all’esperienza storica del Monte Verità, culla di una micro-società idealista nata agli inizi del Novecento, è un lavoro ambizioso per 12 interpreti con una serie di quadri inquietanti che scuoteranno gli spettatori nel profondo. Così come On the Other Earth, la nuova installazione coreografica post-cinematografica, ispirata a Deepstaria, l’ultimo lavoro dal vivo di Wayne McGregor,
Oltre alla Biennale Danza di Venezia, il cui ricco programma è visitabile sul sito, sono tanti, anzi ultimamente tantissimi, gli appuntamenti con il balletto soprattutto contemporaneo. Una passione recente quest’ultima, che cattura trasversalmente forse perché mescolando riferimenti letterari, visuali e cinematografici, la danza riesce ad abitare gli spazi fra teatro, performance e musica dal vivo, garantendo un’esperienza meno cerebrale, ma più coinvolgente sentimentalmente.
Ecco quindi alcuni suggerimenti di festival dedicati per l’estate 2025.
Bolzano Danza (18 luglio-1 agosto)
Ha un titolo potente la 41ª edizione di questo importante festival nato nel 1985: Insurrezione. «Un invito a reinselvatichirsi e a interrogare la propria ribellione», spiegano i neo direttori, Anouk Aspisi e Olivier Dubois, che sottolineano come la danza non essendo l’arte del ragionamento debba provocare delle scosse al corpo e al cuore per promuovere emozioni, ma anche pensieri e riflessioni sulle fratture del nostro tempo.
A tradurre il tema 2025 arriveranno a Bolzano artisti come Angelin Preliocaj con il suo doppio spettacolo Helikopter/Licht, Stefania Tansini con L’ombelico dei limbi oppure l’attivista brasiliana Lia Rodrigues con il suo Encantado. In tutto sette prime italiane, quattro prime assolute per un totale di 30 appuntamenti.
Fino al 19 luglio, a Sansepolcro, Arezzo, Kilowatt è il festival della contemporanea che quest’anno ha come claim Un’invincibile estate. Qui, i due direttori, Lucia Franchi e Luca Ricci hanno voluto come madrina di questa edizione la coreografa Raffaella Giordano che presenterà il suo assolo Tu non mi perderai mai, eseguito da Stefania Tansini.
Termina il 7 agosto il Caracalla Festival dal titolo Tra sacro e umano. Il Teatro dell’Opera di Roma ha affidato il palinsesto a Damiano Michieletto che ha previsto – oltre a nuove produzioni mega come La Resurrezione di Händel, La traviata di Verdi, Don Giovanni di Mozart e West Side Story di Bernstein – due appuntamenti imperdibili, il 30 e il 31 luglio, con il corpo di ballo del teatro, diretto da Eleonora Abbagnato. Sul palco il Bolero di Ravel firmato da Maurice Béjart nel 1961; Le Sacre du printemps di Stravinskij con la coreografia di Pina Bausch del 1975 (giusto 50 anni fa); Within the Golden Hour di Christopher Wheeldon, sulla partitura per archi composta da Ezio Bosso. Ospite d’onore, Friedemann Vogel, il ballerino tedesco étoile del Balletto di Stoccarda.
Ricchissimo il programma di Arena Opera festival, fino al 6 settembre che fra un’Aida e La traviata, propone anche una serata-sirtaki quindi di danza: si tratta di Zorba il greco, con le musiche di Mikis Theodorakis (una rielaborazione della colonna sonora da lui stesso composta per l’omonimo film del 1964) e la coreografia di Lorca Massine. Il balletto debuttò in Arena nell’agosto 1988 con protagonisti Vladimir Vasiliev e Gheorghe Iancu. Immancabile l’appuntamento annuale – il 22 e 23 luglio – con il Roberto Bolle and Friends.
A Genova, a Villa Grimaldi, fino al 27 luglio, il Nervi International Ballet Festival che compie 70 anni – essendo stato il primo dei festival estivi italiani dedicato interamente alla danza, creato nel 1955 da Mario Porcile – festeggia con 11 serate di spettacolo, 9 masterclass e con incontri, proiezioni e lezioni. Il programma scelto da Jacopo Bellussi, ballerino genovese, responsabile artistico della rassegna, organizzata dal Teatro Carlo Felice, prevede la partecipazione di tre compagnie per la storia della danza – il Ballet de l’Opéra de Paris, The Royal Ballet, Das Stuttgarter Ballett – accanto a ensemble emergenti e formazioni giovanili come l’Accademia Teatro alla Scala, il Ballett Kiel, il Lucia Lacarra Ballet e il Bayerisches Junior Ballett München. Un vero trionfo di stelle.