L’estate 2025 in Toscana è di nuovo nel segno della civiltà etrusca. Quaranta anni dopo l’innovativo Progetto Etruschi

Era il 1985. La Regione Toscana promuoveva una grande rassegna sugli Etruschi per riscoprirne la storia attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale diffuso sul territorio. Tra mostre di alto livello scientifico e azioni performative (la Zecca emise persino nuovi francobolli dedicati agli Etruschi e coniò una moneta celebrativa da 500 Lire, ma furono realizzati anche disparati gadget), il Progetto Etruschi fu un successo e divenne un modello da replicare. 

Progetto Etruschi 8525 conferenza stampa
Progetto Etruschi 8525 conferenza stampa

La storia del Progetto Etruschi. Dal 1985 al 2025

Quarant’anni dopo, un nuovo Progetto Etruschi (85/25) omaggia quell’intuizione con una nuova stagione di iniziative, mostre, eventi e convegni nel segno dell’antica Etruria. La nuova rassegna nasce dalla collaborazione tra la Regione Toscana, la Fondazione Musei Senesi e l’Associazione Musei Archeologici della Toscana, con la partecipazione della Provincia di Siena e del Segretariato Regionale per la Toscana del Ministero della Cultura, e il sostegno della Fondazione del Monte dei Paschi di Siena. Ma la celebrazione dell’anniversario è solo parte di un più ampio programma di valorizzazione digitale del patrimonio etrusco che la Regione sta realizzando da tempo attraverso il portale archeologia.toscana.it, che già offre 6 percorsi narrativi originali dedicati ai paesaggi del sacro, dell’artigianato artistico e tradizionale, del vino e del cibo, dei metalli, oltre che alla lingua e alle tracce di Odisseo. Percorsi ideati immaginando di accompagnare i visitatori in un Grand Tour 2.0 nell’Etruria Toscana, attraverso contenuti digitali che siano il preludio di una scoperta dal vivo dei siti archeologici, dei musei e dei monumenti che custodiscono la memoria della civiltà etrusca. 

Portatore d'acqua, museo etrusco Guarnacci Volterra
Portatore d’acqua, museo etrusco Guarnacci Volterra

Progetto Etruschi in Toscana. Un modello da replicare

E se il progetto del 1985 ebbe il merito di cambiare radicalmente il modo di comunicare e vivere l’archeologia in Toscana – facendo della civiltà etrusca non solo un oggetto di studio, ma anche un motore di identità, turismo e creatività contemporanea (“Buongiorno Etruschi!”, fu lo slogan pop scelto all’epoca)  – le iniziative che prendono il via con l’arrivo dell’estate 2025 si prefiggono di rilanciare il dialogo con l’antica civiltà anche offrendo nuove occasioni di confronto con i linguaggi contemporanei. Sono oltre 40 gli appuntamenti in programma entro la fine dell’anno, e 7 le mostre che saranno allestite nella rete della Fondazione Musei Senesi, che partecipa all’iniziativa con 20 delle sue sedi.

La mostra “Anima Etrusca” a San Gimignano

Il primo appuntamento è a San Gimignano, dove il 3 luglio inaugura, presso il Complesso di Santa Chiara, la mostra Anima Etrusca / Etruscan Soul, organizzata insieme a Opera Laboratori. Allestita fino all’inizio di gennaio 2026, l’esposizione ripercorre proprio la fortuna del primo Progetto Etruschi, attraverso una rilettura critica di quella stagione, con materiali d’epoca, opere d’arte, documenti, fotografie e installazioni che ne testimoniano l’impatto duraturo. Curato da Anna Mazzanti e Giulio Paolucci, con una sezione a cura di Valerio Bartoloni, il progetto si avvale di prestiti importanti dal Museo Archeologico di Firenze, dal Museo Guarnacci di Volterra e dal Museo Nazionale di Villa Giulia, insieme alle opere di artisti contemporanei come Michelangelo Pistoletto, Fausto Melotti e Arnaldo Pomodoro, già protagonisti delle esposizioni del 1985. Si aggiunge l’opera commissionata all’artista fiorentino Gabriele Ermini nell’ambito di VIS-À-VIS arti visive, progetto di Fondazione Musei Senesi per tornare a mettere a confronto antico e moderno.
La mostra analizza inoltre il fortissimo impatto mediatico del Progetto Etruschi: le mostre e le iniziative dell’epoca conquistarono copertine e rubriche su riviste come Domus, Casa Vogue, FMR, Archeo, Panorama e soprattutto Archeologia Viva, a cui è dedicata un’intera sezione. Materiali editoriali, quotidiani dell’epoca (come La Nazione) e video prodotti da RAI e Istituto LUCE raccontano la diffusione capillare del progetto, che superò i confini dei musei. E sempre allora nacque la rete museale etrusca in Toscana.

Le iniziative e le mostre di Progetto Etruschi 85/25

Nel corso dell’estate prenderanno forma molte altre iniziative. Già il 5 luglio, il Museo di Sarteano accoglie il rientro di una kylix attica dalla Collezione Borselli di Bologna, mentre dal 10 luglio al Museo Civico di Montepulciano è in mostra la scultura rinascimentale di Andrea Sansovino rappresentante la Testa del re etrusco Porsenna. Il Museo Archeologico di Castellina in Chianti, invece, ospita la mostra sui recenti ritrovamenti etruschi a Fonterutoli. Si prosegue poi a Casole d’Elsa, dove al Museo Civico, Archeologico e della Collegiata sarà valorizzata con una serie di attività la Testa Bargagli. Dalla fine di luglio, eventi anche a Cetona, con una mostra sugli Etruschi nelle graphic novel, e a Gaiole in Chianti, con le sculture dell’artista Silvano Porcinai. L’Antiquarium di Murlo prosegue il cartellone il 23-24 agosto con il festival BluEtrusco, seguito dalle rievocazioni etrusche messe in scena il 20 settembre al Palazzo Corboli di Asciano. Eventi e attività sono in programma anche a San Casciano dei Bagni (con passeggiate archeologiche guidate, sul luogo dello straordinario ritrovamento di un gruppo di bronzi perfettamente conservati), Chiusi e Volterra.

Livia Montagnoli

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Artribune