Lesia Tsurenko, la denuncia contro WTA e dell’ex Ceo Simon: dopo Rybakina e Raducanu il tennis femminile sull’orlo di una crisi
- Postato il 17 aprile 2025
- Di Virgilio.it
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Un nuovo caso rischia di mandare gambe all’aria il già delicatissimo ecosistema del tennis femminile. La denuncia presentata dalla ucraina Lesia Tsurenko è solo l’ultimo caso che riguarda la WTA che già da qualche stagione sta vivendo una situazione complicata.
Il caso Tsurenko
Lesia Tsurenko è ormai lontana dal mondo del tennis da almeno un paio di anni. L’ucraina che nel 2019 ha avuto anche un best ranking da numero 23 al mondo ha deciso di smettere ma non lo ha fatto per motivi fisici o personali ma per quanto successo un paio di anni fa. Tutto avviene in occasione del torneo di Indian Wells con l’ucraina che rivela di aver subito un attacco verbale dall’allora amministratore delegato della WTA, Steve Simon. Ma non è l’episodio a scatenare la sua reazione, quanto quello che è avvenuto dopo.
WTA e Simon: arriva la denuncia
Ora raccontare quella vicenda ci pensa proprio la diretta interessata con un messaggio affidato ai suoi soci: “E’ ora di dire la verità. Nemmeno nei miei peggiori incubi potevo immaginare che il tour professionista che consideravo la mia casa, si sarebbe trasformato in un luogo terrificante ed estraneo dove l’amministratore delegato dell’organizzazione ha consapevolmente commesso un atto di abuso morale nei miei confronti provocandomi un attacco di panico e l’incapacità di svolgere il mio lavoro. Ho cercato di ottenere protezione e giustizia all’interno della WTA. Ma in risposta mi sono trovata di fronte all’indifferenza e all’ingiustizia che mi hanno portato a un prolungato declino morale”.
“Dolore, paura, attacchi di panico, umiliazione, rifiuti di fornire informazioni, molestie al mio team per mettermi a tacere – continua il suo messaggio – e questo non è l’elenco completo di quello che ho dovuto sopportare. La WTA si è rifiutata di proteggere una donna, una giocatrice, un essere umano. Ha scelto di proteggere una persona in una posizione di forza. La mia ultima possibilità di difendermi, di difendere i miei diritti e ala mia dignità è quella di chiedere giustizia in tribunale”.
La WTA sempre più fragile
L’organizzazione che regola il circuito del tennis femminile è sempre più fragile. Non è un segreto che da tempo si parli di una fusione con i fratelli dell’ATP soprattutto per motivazioni di carattere economico. Ma le principali accuse riguardano la tutela delle atlete. Uno dei casi che ha fatto discutere è stato quella di Emma Raducanu, molestata da uno stalker per diverso tempo prima della sua reazione sconvolta a Dubai quando lo ha visto in tribunale ad assistere alla sua partita. E sono tante le atlete che nel corso dei mesi hanno denunciato dei comportamenti molesti e non sempre la WTA si è mossa con tempestività.
Altro caso che fa discutere è quello della tennista kazaka Elena Rybakina. Il suo allenatore Stefano Vukov è stato sospeso dalla WTA a seguito delle accuse che sono arrivate da persone vicine all’atlete, riguardanti abusi e comportamenti scorretti. Ma nonostante le accuse (provenienti anche della mamma della giocatrice) siano state tante e allarmanti, la WTA non è ancora riuscita a risolvere il problema con una mancanza di tempestività e di forza che fa discutere.