L’eroina del giorno, la donna che per 16 anni ha finto di essere muta per avere i sussidi di disabilità

  • Postato il 16 aprile 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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Una donna spagnola, che lavorava in un supermercato come commessa, nel 2003 fu aggredita da un cliente. L’evento pare averla profondamente scossa, tanto che le furono diagnosticati un disturbo da stress post-traumatico e la perdita della capacità di parlare. Dopo aver esaminato il suo caso, la previdenza sociale decise di concedere alla donna un sussidio di disabilità permanente. L’incidente che l’ha coinvolta, però, ha avuto luogo sul posto di lavoro e così la compagnia assicurativa fu costretta a provvedere a tutte le spese. Dopo diversi anni, la compagnia, seguendo una procedura ordinaria, riesaminò il suo caso riscontrando non poche irregolarità. Dopo aver assunto un investigatore privato, si è scoperto che la donna, a 16 anni di distanza dall’aggressione, parlava normalmente, non aveva alcun disturbo e soprattutto fingeva il proprio mutismo per continuare a ricevere il denaro.

Il caso riesaminato e la truffa

Nel 2019, 16 anni dopo gli eventi che avrebbero causato alla donna un grave deficit del linguaggio, la compagnia assicurativa che si occupava del pagamento dei suoi sussidi di disabilità decise di riesaminare la sua cartella clinica. Si è subito notato che nessuno degli specialisti da lei consultati dal 2009, tra cui un’oculista, un ortopedico e un dermatologo, aveva segnalato la sua incapacità di parlare. La compagnia decise così di ingaggiare un team di specialisti per valutare le condizioni della donna. Uno psichiatra riferì che probabilmente stava fingendo, continuando a ricevere denaro senza alcun motivo.

Le parole dello specialista, però, non furono sufficienti per riaprire il caso della commessa e così la compagnia si impegnò ad approfondire la questione assumendo un investigatore privato. Quest’ultimo non ci mise molto a smascherare la truffa, riferendo che la donna parlava normalmente per strada e utilizzava il cellulare senza alcun tipo di problema. Per avvalersi di una prova definitiva della truffa, l’investigatore si avvicinò alla donna con un registratore, chiedendole alcune informazioni stradali. Lei cadde nella sua trappola, rivelando anche una certa loquacità nell’indicargli la strada giusta. Con questa prova schiacciante, la compagnia assicurativa intraprese un’azione legale nei confronti della donna.

Toga avvocato
L’eroina del giorno, la donna che per 16 anni ha finto di essere muta per avere i sussidi di disabilità (Fonte Ansa) – Blitz Quotidiano

L’Alta Corte di Giustizia dell’Andalusia si è poi pronunciata a favore della compagnia assicurativa, sostenendo la validità delle prove presentate in tribunale. La compagnia non sborsò più un centesimo per i sussidi di disabilità della donna, che in tribunale contestò la prova della registrazione ritenendola “una violazione dei suoi diritti”. Infine, alla recente riapertura del suo caso per stabilire l’importo della multa che la donna si ritroverà a pagare, la compagnia assicurativa pare voler intentarle causa per ottenere l’intero rimborso del denaro inutilmente versato negli ultimi 16 anni.

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Blitz

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