Leone XIV ruggisce in difesa dei cristiani perseguitati nel mondo: «Testimoni di verità»

  • Postato il 17 novembre 2025
  • Di Panorama
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Era ora che un Papa parlasse delle persecuzioni contro i cristiani nel mondo. Era evidente che Francesco avesse più a cuore i migranti (spesso musulmani) e che le vessazioni subite dai cristiani non rientrassero fra le sue priorità. Leone XIV invece rimarca l’ennesima differenza con il predecessore e torna su questo tema doloroso e urgente, una realtà che attraversa continenti. All’Angelus del 16 novembre, il Pontefice ha ricordato che la repressione non si manifesta soltanto con violenze e armi, ma anche con strumenti più raffinati e insidiosi: «La persecuzione dei cristiani non accade solo con le armi e i maltrattamenti, ma anche con le parole, attraverso la menzogna e la manipolazione ideologica».

Il richiamo ai credenti

Leone XIV ha richiamato le comunità credenti alla testimonianza: «Quando siamo oppressi da questi mali, fisici e morali, siamo chiamati a dare testimonianza alla verità che salva il mondo, alla giustizia che riscatta i popoli dall’oppressione, alla speranza che indica per tutti la via della Pace». Un messaggio che indica chiaramente l’atto di fede che un cristiano deve compiere, anche nei momenti più difficili di malessere e persino di persecuzione.

L’invito a non cedere alla paura

Il Papa esorta inoltre a «non lasciarsi vincere dalla paura», commentando il capitolo 21 del Vangelo di Luca. In particolare, approfondisce la reazione di Gesù di fronte alla profezia della distruzione del tempo di Gerusalemme e al successivo periodo di guerre, terremoti e persecuzioni. Lancia un messaggio di speranza ricordando che «i disastri e i dolori della storia hanno un termine, mentre è destinata a durare per sempre la gioia di coloro che riconoscono in Lui il Salvatore». La promessa di Gesù quindi «infonde in noi la forza di resistere agli eventi minacciosi della storia e ad ogni offesa; non restiamo impotenti davanti al dolore». Un ulteriore richiamo alla fede cristiana come fonte di rifugio dal Male del mondo, come punto di riferimento per superare le difficoltà.

La mappa delle persecuzioni

Il Papa ha poi ricordato le numerose regioni in cui i cristiani vengono colpiti e discriminati: Bangladesh, Nigeria, Mozambico, Sudan e altri Paesi dove attacchi e intimidazioni sono all’ordine del giorno. Una lista troppo lunga. E il Pontefice invita giustamente a non dimenticare chi lotta e soffre ogni giorno per le proprie idee religiose. Una situazione inaccettabile, come ha confermato il Presidente della Camera Lorenzo Fontana: «L’appello di Papa Leone XIV a difesa dei cristiani nel mondo sia un richiamo all’azione per la comunità internazionale».

Il valore del martirio

Il Pontefice ha citato i martiri come bussola storica. Un appello pronunciato prima di condividere il pranzo in Aula Paolo VI con 1300 poveri: un gesto concreto, poetico e spirituale, perché—come rievoca il Papa— «lungo tutta la storia della Chiesa, sono soprattutto i martiri a ricordarci che la grazia di Dio è capace di trasfigurare perfino la violenza in segno di redenzione».

Autore
Panorama

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