Leone XIV incontra Erdogan e riafferma con forza: “Qui per ribadire l’importanza della pace nel mondo”
- Postato il 28 novembre 2025
- Di Panorama
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La National Library di Ankara è magnifica nella sua solennità. Le luci dei riflettori illuminano i volti di chi, in quel momento, scrive una pagina di storia (e speriamo che la pagina che viene sia più bella di quella appena scritta). Leone XIV, appena atterrato da Roma, varca la soglia dell’edificio accolto dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan e sua moglie. Attorno a loro, una folta rappresentanza del governo, della società civile e del corpo diplomatico. È il primo viaggio apostolico del nuovo Pontefice, e la scelta non è casuale: la Turchia, terra di confine tra Oriente e Occidente, si trasforma nel palcoscenico di un messaggio di pace destinato al mondo intero.
Prima degli abbracci ufficiali, c’è stato un gesto simbolico. Il Papa ha reso omaggio al mausoleo di Mustafa Kemal Ataturk, il padre della Turchia moderna, colui che trasformò il Paese in una repubblica laica. Una ghirlanda deposta con rispetto, un inchino alla storia. Un atto che assume particolare rilevanza considerando quanto le politiche di Ataturk differiscano dall’attuale corso politico turco. Eppure, proprio in quel gesto si legge la volontà di costruire ponti, non muri.
Il discorso di Erdogan
Erdogan sa usare le parole, questo bisogna riconoscerlo. E in questa occasione sfoggia tutta la sua abilità oratoria davanti a una platea che va ben oltre i confini turchi. Il suo discorso disegna l’immagine di una Turchia custode di un’antichissima tradizione di convivenza tra comunità, religioni e culture diverse. “I tanti luoghi di culto testimoniano la nostra convivenza. Chiunque vive in questo Paese è cittadino senza discriminazioni . Tutti i popoli devono essere trattati ugualmente. La Turchia è uno dei Paesi che ha dato aiuto umanitario quasi più di tutti i paesi, aprendo le porte a tutti i profughi che scappavano dalla guerra. Gli appelli del Papa alla pace sono ben accolti da noi. Pace e giustizia per tutti”.
Certo, qualcuno potrebbe obiettare che la realtà sociale turca presenta più ombre di quanto questi toni luminosi lascino intendere. Ma in questo momento, quelle parole sono dichiarazioni d’intenti che il mondo vuole ascoltare, credere, sperare che diventino realtà.
Leone XIV e la metafora del ponte
Quando arriva il turno di Leone XIV, il Pontefice sceglie un’immagine potente per il suo messaggio: il ponte sullo Stretto dei Dardanelli, simbolo del viaggio. “Voi avete un posto importante nel presente e nel futuro del Mediterraneo e del mondo intero”, dice rivolgendosi ai presenti. Ma quel ponte, spiega, prima ancora di collegare continenti “lega la Turchia a sé stessa”, unendo le sue diversità interne.
Il Papa non usa mezzi termini quando parla della deriva conflittuale globale. Dopo la costruzione delle grandi organizzazioni internazionali nate dalle ceneri delle guerre mondiali, oggi “prevalgono strategie di potere economico e militare”. È la terza guerra mondiale a pezzi di cui parlava Francesco. Ma Leone XIV non si rassegna: “Non bisogna cedere in alcun modo a questa deriva! Ne va del futuro dell’umanità”.
Le vere sfide, incalza il Pontefice, sono altre: la pace, la lotta contro fame e miseria, la salute, l’educazione, la salvaguardia del creato. E per affrontarle serve dialogo, “personalità che lo favoriscano e lo pratichino con ferma volontà e paziente tenacia”.
Le donne, Torino e il proseguimento del viaggio
Nel suo intervento, Leone XIV trova anche il modo di inserire una nota garbata ma esplicita: l’invito a valorizzare il ruolo delle donne nella società turca, “attraverso lo studio e la partecipazione attiva alla vita professionale, culturale e politica”. Parole che pesano in un contesto dove i diritti femminili sono spesso al centro del dibattito pubblico.
A sorpresa, durante il volo da Roma, il Papa aveva rivelato inoltre un desiderio personale: visitare presto Torino per rendere omaggio alla Sindone. Un dettaglio che mostra la dimensione spirituale più intima del Pontefice, accanto a quella diplomatica. Nel tardo pomeriggio, dopo un incontro con la Presidenza per gli Affari religiosi, Leone XIV lascia Ankara per Istanbul, dove rimarrà fino a domenica. Poi sarà la volta del Libano, altro crocevia cruciale per il dialogo tra mondi e fedi diverse.