Leone XIV, ecco la ricetta per riportare i fedeli in chiesa
- Postato il 18 novembre 2025
- Di Panorama
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Le chiese sono sempre più vuote, popolate oramai esclusivamente da affreschi, statue della Madonna e dei santi e stazioni della via crucis. Rimane solo il lontano eco delle voci dei parroci, i quali tentano invano di predicare a dei fedeli sempre meno giovani e sempre meno numerosi.
Leone XIV si è reso conto del problema, e intende battersi per invertire la rotta. Per questo, ha sollecitato i partecipanti al Corso di aggiornamento per gli incaricati diocesani di pastorale liturgica a smettere di recitare testi sacri come fossero il libretto d’istruzioni di una lavatrice (purtroppo, spesso con la stessa convinzione emotiva e la stessa comprensione). No, la ricetta del Papa prevede una formazione seria e continua. È impossibile restituire ai cattolici la fede e il piacere di andare a Messa la domenica, se molti fedeli partecipano alle celebrazioni come spettatori capitati dentro un’opera teatrale di cui ignorano il copione, a volte persino l’autore. Ecco perché il Pontefice intende modernizzare il metodo di divulgazione dei valori cristiani.
La centralità della Bibbia
Al centro del menù di Leone XIV torna la Bibbia: «Assicurate una preparazione approfondita dei lettori istituiti e di quanti leggono le Scritture in modo stabile nelle celebrazioni. Le competenze bibliche di base, una dizione chiara, la capacità di cantare il salmo responsoriale, come pure di comporre le preghiere dei fedeli per la comunità sono aspetti importanti che attuano la riforma liturgica e fanno crescere il cammino del Popolo di Dio». Dunque, un connubio di competenza e capacità di coinvolgere.
Nel mondo digitale i testi evangelici rischiano di essere sommersi da rumori più aggressivi, più invadenti, che sedurrebbero con facilità un fedele poco preparato o poco interessato. Ecco perché occorre garantire un largo accesso alle Scritture, e un sacerdote che sappia spiegarle con la giusta vis spirituale: «L’insegnamento di Dei Verbum è inequivocabile; siamo chiamati al religioso ascolto della parola di Dio e a proclamarla con ferma fiducia e a far sì che i fedeli abbiano largo accesso alla sacra Scrittura. Questa stessa visione si riflette nel vostro Statuto, che afferma che la Federazione Biblica Cattolica si propone di promuovere e sviluppare il Ministero Pastorale Biblico così da permettere alla Parola di Dio, presente nelle Sacre Scritture, di diventare una fonte dinamica di ispirazione per tutti gli ambiti della vita e della missione della Chiesa nel mondo di oggi».
Un ritorno alla tradizione
Infine l’appello ai diplomatici delle Rappresentanze Pontificie: siate sacerdoti innamorati di Cristo, e trasmettete questo vostro amore. In contesti difficili, dice il Papa, la tentazione più insidiosa è l’isolamento. La cura? Ripartire proprio dalle parole della Bibbia: «Dal Vangelo riscopre continuamente la direzione del suo cammino, sotto la guida dello Spirito Santo, che insegna ogni cosa e ci ricorda tutto ciò che il Figlio ha detto ascoltare la Parola di Dio e proclamarla sono atti propriamente ecclesiali: la Sposa ascolta con amore attento la voce dello Sposo».
Leone XIV è un Papa concreto. Per riportare i fedeli in chiesa non suggerisce geniali trovate di marketing, ma ciò che funziona da duemila anni: parole chiare, sobrietà, senso di appartenenza. Se poi qualcuno continuerà a sbadigliare a Messa in terza fila, pazienza: lo Spirito Santo ha i suoi tempi e i suoi metodi.