“Leone XIV è stato eletto Papa così”: svelati tutti i retroscena del Conclave
- Postato il 13 maggio 2025
- Di Panorama
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Un silenzio carico di tensione, voti che ondeggiano tra tre candidati forti e poi l’esplosione: una standing ovation nella Cappella Sistina accoglie l’elezione di Leone XIV. E’ questo il quadro che emerge dal racconto del New York Times sulla prima serata del Conclave che ha portato all’elezione di Leone XIV. Il quotidiano statunitense, in un’inchiesta firmata da quattro inviati presenti a Piazza San Pietro e intitolata “Come un tranquillo americano diventa Papa”, ha ricostruito passo dopo passo le dinamiche che hanno condotto all’elezione del cardinale statunitense Robert Francis Prevost.
Secondo quanto riferito, la prima sessione di voto è stata caratterizzata da una fase meditativa prolungata e da un “conteggio inconcludente, con tre principali contendenti”: l’italiano Pietro Parolin, l’ungherese Peter Erdo e, appunto, Prevost.
Nonostante la fatica e la tensione del momento, si scelse di procedere alla votazione serale. «Non avevamo cenato e non c’erano pause, nemmeno per il bagno. Ma si decise di procedere alla votazione», avrebbe raccontato il cardinale David delle Filippine. Una tornata descritta come «una sorta di sondaggio preliminare», nelle parole del cardinale Juan José Omella. Anche secondo il sudcoreano Lazarus You Heung-sik, «diversi candidati ottennero voti significativi».
Tornati a Casa Santa Marta, nel corso della cena si discusse delle dinamiche emerse in Cappella Sistina. Il cardinale inglese Vincent Nichols sottolineò come la frammentazione del fronte italiano stesse penalizzando il cardinale Parolin. D’altra parte, Peter Erdo — 72 anni, sostenuto da una compagine conservatrice comprendente anche alcuni cardinali africani — non sembrava in grado di raccogliere consensi trasversali, soprattutto in un collegio cardinalizio in gran parte formato da porporati nominati da Papa Francesco.
In questo scenario iniziò a prendere quota il nome di Prevost. L’americano, già emerso nella votazione serale, era stato sorteggiato il 3 maggio — cinque giorni prima dell’inizio del Conclave — per collaborare all’organizzazione delle riunioni quotidiane tra cardinali. Un incarico che gli permise di farsi conoscere meglio, apprezzato per il suo stile sobrio ed efficace. «Bob, potrebbero proporlo a te», gli avrebbe detto in quei giorni il cardinale Joseph W. Tobin di Newark.
Fu proprio nel corso della quarta votazione che Prevost emerse in maniera decisa. «Nella quarta votazione, le schede si spostarono in modo schiacciante verso il cardinale Prevost», ha riferito ancora il cardinale You. In quei momenti carichi di emozione, l’ex favorito Luis Antonio Tagle racconta un aneddoto rivelatore: «Gli ho chiesto: “Vuoi una caramella?”. E lui ha risposto: “Sì”». Lo stesso cardinale Tobin ricorda di averlo visto «con la testa tra le mani» durante una delle votazioni.
Il colpo di scena arriva nel pomeriggio, con l’ultima votazione. Quando Prevost toccò quota 89 voti, la soglia dei due terzi necessari per essere eletto, l’atmosfera nella Sistina si accese all’improvviso. Secondo quanto riportato dal cardinale David, la reazione fu intensa: la cappella «esplose in un’ovazione in piedi». Ma Prevost, sorpreso e sopraffatto dall’emozione, «rimase seduto! Qualcuno dovette tirarlo su. Eravamo tutti con le lacrime agli occhi».
I voti continuarono a salire, avvicinandosi simbolicamente alle tre cifre, mentre da ogni parte dell’aula si levavano congratulazioni entusiaste. A sottolineare la forza del consenso ottenuto, le parole del cardinale Désiré Tsarahazana del Madagascar: «Ha ottenuto una maggioranza molto, molto ampia di voti».