L'Emilia Romagna resta rossa: vince Michele De Pascale. Ma crolla l'affluenza

  • Postato il 18 novembre 2024
  • Di Il Foglio
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L'Emilia Romagna resta rossa: vince Michele De Pascale. Ma crolla l'affluenza

Bologna. Tutto come previsto. Il candidato di centrosinistra ed esponente del Partito democratico Michele De Pascale sarà il nuovo presidente dell'Emilia Romagna. Il sindaco di Ravenna, trentanove anni, ha vinto le elezioni regionali battendo l'avversaria sostenuta dal centrodestra unito, Elena Ugolini. In attesa dei dati definitivi, con ancora meno di mille sezioni da scrutinare, il vantaggio che vale una vittoria è di 56,5 per cento a 40,3.

Il risultato arriva al comitato elettorale di De Pascale in punta di piedi, senza grandi applausi o acclamazioni. In via Azzo Gardino, a Bologna la vittoria è praticamente scontata, si aspettava solo l'ufficialità. Lo staff ha allestito il palco dopo la chiusura delle urne. L’entourage del Pd bolognese è arrivato solo dopo le 16.30. Il dato più atteso era proprio il voto al partito per sapere di quanto avrebbe vinto. Di parecchio: si conferma, ancora, il primo partito superando il 40 per cento. Segue Fratelli d'Italia, intorno al 23. Tiene anche a Bologna, dove si riafferma circa con gli stessi livelli delle elezioni amministrative del 2021. 

Ma nonostante la sequela di ottimi risultati, l’umore è quieto. Perché il dato dell’affluenza è crollato vertiginosamente. Se si poteva immaginare un cambio di d’amministrazione regionale come conseguenza di un "effetto alluvione", alla fine l’alluvione ha avuto come risultato quello di allontanare ancora di più i cittadini dalla partecipazione elettorale. Il dato definitivo è del 46,42 per cento, quasi 20 punti percentuali in meno rispetto al 2020. Questa volta non ci sono le sardine a portare le persone in piazza.

"In molti non hanno votato per protesta contro i vari livelli di governo dopo due anni di disastri", spiegano alcuni cittadini al bar vicino ai comitati. Per lo staff di De Pascale parte della causa è anche da attribuire al fatto che il risultato era considerato scontato da molti, appunto. "Come partito dobbiamo trovare il modo di coinvolgere gli astensionisti, ormai non riusciamo più a portarli alle urne. Su questo dobbiamo lavorare", ha detto l'ex sindaco di Bologna Virginio Merola. "Ugolini candidata sindaco in città? Penso che abbia già smentito di voler correre questa competizione, ma credo che siano i risultati a parlare se un candidato è inadeguato…", ha aggiunto.

Gli animi si sono riaccesi, un po', quando al comitato è arrivata la segretaria del Pd Elly Schlein, che ha votato nella sua città questa mattina. Baci, abbracci, tanti, ai vari amministratori locali, a partire dalla segretaria del Pd di Bologna Federica Mazzoni. Insieme a lei, l'ex governatore Stefano Bonaccini e il vincitore delle elezioni De Pascale. I tre hanno preso un caffè nel bar che affianca il comitato, prima di salire sul palco.

Schlein ha parlato di una "straordinaria vittoria" che è "segno dell'unità della coalizione e del Partito democratico: "Un grande attestato di fiducia e ce la metteremo tutta per esserne all'altezza", ha detto. Bonaccini si è congratulato con il neo eletto presidente, mentre De Pascale, agganciandosi al dato dell'astensionismo, ha auspicato che "già da domani" si instauri un nuovo "livello di collaborazione" tra la regione e il governo in merito alle zone alluvionate: "Mi rivolgo a Meloni. Noi in questa terra siamo stati feriti, vengo dalla provincia più colpita e sono stato sindaco di Ravenna. È stato uno anno di scontri e di litigi, oggi le persone hanno paura. Da questa campagna elettorale deve finire la speculazione politica e iniziare la collaborazione", ha detto.

Dopo le consuete foto di rito, la prima ad abbandonare il comitato è proprio Schlein. Nonostante il riserbo la destinazione è nota: Perugia, dove la candidata del Pd Stefania Proietti è riuscita a vincere per un soffio la regione. 

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Il Foglio

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