Legge Montagna, Anci chiede il rinvio del provvedimento: “L’Associazione sia coinvolta nel percorso per migliorare il testo”
- Postato il 19 dicembre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Liguria. Nella seduta di ieri della Conferenza Unificata è stato affrontato il tema del regolamento che definirà i criteri per la classificazione dei Comuni montani, con il ministro Calderoli che si è confermato disponibile a “una ulteriore fase di confronto con gli enti territoriali, accogliendo le richieste con spirito costruttivo”.
Il punto è stato dunque rinviato a una prossima seduta, mentre il confronto con gli enti territoriali proseguirà già dalla prossima settimana. L’obiettivo, condiviso trasversalmente, è arrivare a un’intesa in tempo utile ad evitare il rischio di perdere le risorse del Fosmit.
Circa la questione dei parametri, Calderoli ha detto: “Non sono innamorato di nessun criterio e dunque resto ben disponibile al dialogo, senza preclusioni. Sottolineo però che i parametri da me proposti rispecchiano ciò che è stato proposto dai sei esperti indicati proprio dagli enti territoriali: tre dalle Regioni, due dai Comuni, uno dalle Province. Da parte mia, confermo la volontà di trovare una soluzione ragionevole e di buonsenso”.
“Per arrivare a una soluzione il più possibile condivisa, oltre ai tre criteri già proposti nei giorni scorsi, ho dato disponibilità ad accogliere l’ulteriore emendamento proposto dalle Regioni in merito ai ‘cluster di interclusi’. Inoltre sono propenso a valutare anche un’ulteriore estensione verso quei Comuni che, pur avvicinandosi a tutte le soglie indicate, restano esclusi per poco da ciascuna di esse. Si può prevedere anche un percorso di gradualità per ridurre l’impatto immediato. Lavoro per arrivare a un esito il più possibile positivo e trasversale”.
“Al netto di numeri e criteri – sottolinea Calderoli – ciò che più mi sta a cuore è che si rispetti la montagna e le vere terre alte. Come già detto anche in altre occasioni, l’ultima ieri in question time, nell’attuale elenco sono presenti Comuni che con la montagna non hanno nulla a che vedere, come ad esempio Roma e Bologna di altimetrie medie rispettivamente 67 e 82 metri, ma anche realtà locali caratterizzate da spiagge. Mi aspetto dunque proposte concrete in questo senso dagli enti territoriali, già a partire dall’incontro previsto questo lunedì”.
Al termine dell’intervento, tutti i rappresentanti degli enti territoriali hanno ringraziato il ministro Calderoli per “la sua disponibilità a un ulteriore confronto”. E’ stato raccolto l’impegno a fare proposte concrete e costruttive per giungere a una soluzione il più possibile condivisa, che rispecchino i principi di riconoscimento e promozione delle zone montane così come previsto dalla legge 131/2025 e dall’articolo 44 della Costituzione.
Anci frena in Conferenza Unificata. Anci Liguria: “Due mesi fa non eravamo dei visionari”
“E’ necessario un confronto con i Comuni per migliorare il testo della legge della Montagna, che garantisca una piena finalizzazione delle risorse e della normativa agevolata in favore di quei tanti Comuni situati in aree montane e in condizioni di fragilità. Questa la motivazione con cui Anci non ha votato il testo di legge in sede di Conferenza Unificata, chiedendo il rinvio del provvedimento e il coinvolgimento dell’Associazione nel futuro confronto che ci sarà con i presidenti delle Regioni”. Questo è quello che Anci Liguria chiedeva da tempo: un tavolo Regioni-Anci regionali di confronto e decisione condivisa a livello locale.
La nuova normativa Calderoli definisce “Comune montano” chi soddisfa contemporaneamente i requisiti di altitudine (600 metri) e pendenza (20%) su ampie porzioni di territorio, oppure chi supera un’altimetria media di 500 metri. È previsto inoltre il recupero dei comuni “interclusi”, ovvero territori circondati da zone montane che, pur avendo parametri inferiori, vengono inclusi per continuità geografica.
L’applicazione dei nuovi criteri è destinata a ridisegnare la mappa delle aree montane in Liguria, dove il numero di Comuni montani scenderebbe da 166 a 106. Una perdita di ben 60 enti, che solleva interrogativi sulle future politiche di sostegno e sulle opportunità per questi territori declassificati. Situazione, peraltro, già migliorata rispetto alla prima bozza, grazie al tempestivo intervento di Anci Liguria e al prezioso lavoro dell’assessore regionale Alessandro Piana.
“Ringrazio Anci nazionale per aver chiesto un approfondimento – commenta il presidente di Anci Liguria Pierluigi Peracchini – Come Anci Liguria avevamo manifestato questa preoccupazione mesi fa, che si è rivelata fondata. Ci aspettiamo, ora, di essere coinvolti nel confronto con le Regioni”.
“Non eravamo dei visionari a fine ottobre, quando abbiamo inviato una lettera ufficiale al ministro Calderoli e al presidente Anci Manfredi, chiedendo formalmente di rivedere i criteri denunciando pubblicamente che, altrimenti, il numero dei comuni montani in Liguria sarebbe crollato – afferma il Direttore generale di Anci Liguria Pierluigi Vinai – Auspichiamo che Anci venga coinvolta nel percorso di miglioramento e finalizzazione del testo normativo nel confronto con le Regioni”.