Legge 104: ecco cosa cambia. Più permessi retribuiti e congedi fino a due anni
- Postato il 18 settembre 2025
- Di Panorama
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Congedi fino a due anni e dieci ore di permesso retribuito in più. Cambiano, dal 1 gennaio, le regole della legge 104, la normativa che da oltre trent’anni regola i diritti delle persone con disabilità e di chi se ne prende cura. Le organizzazioni dei lavoratori parlano di un passo avanti verso un welfare più inclusivo, un tassello importante in un Paese dove l’assistenza continua a poggiare in larga parte sulle famiglie.
Legge 104: da gennaio più ore di permesso retribuito all’anno
La prima novità della riforma è l’ampliamento dei permessi annuali retribuiti. Ai tre giorni mensili già garantiti dalla legge 104 si aggiungono ora 10 ore supplementari ogni anno, da utilizzare per visite specialistiche, esami diagnostici e terapie ricorrenti.
La misura riguarda sia i lavoratori affetti da malattie oncologiche, croniche o invalidanti (con invalidità pari o superiore al 74%), sia i familiari che assistono una persona con disabilità grave. Anche i genitori di minori con malattia certificata rientrano tra i beneficiari.
Congedo straordinario: fino a due anni con diritto alla conservazione del posto
La riforma conferma il congedo straordinario fino a 24 mesi complessivi, con indennità pari all’ultima retribuzione e da usare in modo continuativo o frazionato. Durante l’assenza il lavoratore non riceve lo stipendio, ma conserva il posto di lavoro e inoltre ha una corsia preferenziale per lo smart working al rientro, se compatibile con l’organizzazione aziendale. Questi mesi, se goduti, non vengono contati per l’anzianità né ai fini previdenziali, ma possono essere riscattati con versamenti volontari. Il congedo potrà essere usato per conservare il posto di lavoro al termine dell’assenza giustificata, che va da 3 mesi ai 6 mesi per il settore privato e di solito è di 18 mesi nel corso di un triennio nel pubblico.
Chi potrà beneficiare delle nuove regole della Legge 104 e come fare domanda
Le nuove regole si applicano ai lavoratori dipendenti pubblici e privati, affetti da patologie oncologiche o croniche certificate o che assistono familiari con disabilità grave.
Sono incluse anche figure come i coniugi, i partner uniti civilmente, i conviventi di fatto e i parenti entro il terzo grado. Per i lavoratori autonomi, invece, il quadro resta più limitato: la legge consente la sospensione dell’attività continuativa fino a 300 giorni l’anno, senza remunerazione. Le nuove misure non scatteranno in automatico. Per usufruirne, i lavoratori dovranno presentare domanda telematica all’INPS, allegando la certificazione sanitaria aggiornata. Sarà poi l’Istituto a rilasciare il verbale che consente di richiedere al datore di lavoro i permessi e i congedi. Le procedure elettroniche già attive, con il certificato medico trasmesso direttamente al sistema sanitario, dovrebbero velocizzare i tempi e ridurre gli oneri burocratici per le famiglie.
Casi concreti: come funzioneranno i nuovi permessi con la Legge 104
Le novità riguardano i lavoratori in molte situazioni quotidiane. Un dipendente con malattia oncologica o cronica, per esempio, potrà affiancare alle giornate di permesso tradizionali queste ore extra per appuntamenti medici o necessità improvvise, purché giustificate da certificazione sanitaria. Un lavoratore che assiste un genitore disabile grave potrà alternare permessi e congedo biennale, contando sulla priorità nello smart working al rientro. Un lavoratore part-time, infine, avrà diritto a permessi e ore aggiuntive, ricalcolate proporzionalmente al suo contratto.