L’EDICOLA, Repubblica: “Pil mondiale a rischio”. La Stampa: “Il piano Meloni-Von der Leyen”. Libero: “Migranti, euroschiaffo alla sinistra”

  • Postato il 17 aprile 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Sono diverse le notizie di oggi in apertura sui quotidiani: i dazi decisi dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump e sul suo incontro di oggi con la presidente del Consiglio Meloni; la prima lista, proposta dalla Commissione Europea, di Paesi considerati “sicuri” per un esame più veloce delle richieste di asilo dei migranti provenienti da quei Paesi; le stime dell’agenzia di rating Fitch riguardo gli effetti dei dazi sul Pil globale. “Il piano Meloni-Von der Leyen”, titola La Stampa. “Pil mondiale a rischio”, è l’apertura di Repubblica. “Migranti, euroschiaffo alla sinistra”, è invece la prima pagina di Libero.

Ecco la rassegna stampa di oggi:

“Pil mondiale a rischio” (La Repubblica).

L’intervista a Manfred Weber, presidente del Ppe, riguardo al viaggio di Giorgia Meloni a Washington: “È presidente del Consiglio. Sa che solo insieme possiamo ottenere risultati. L’unità è necessaria. In questo momento difficile con gli Usa, sono utili tutti i canali. È bene che Meloni abbia questo incontro. Anche sui dazi bisogna trovare un equilibrio. Dobbiamo utilizzare la pausa di 90 giorni per un risultato solido. Il punto di partenza è avere eserciti nazionali forti e affidabili. Dobbiamo rafforzarli. Ed è vero: il mondo è cambiato. È finito il tempo in cui contiamo solo su 320 milioni di americani che difendono 450 milioni di europei. Dobbiamo riconoscere che la Russia ha un’economia di guerra”.

L’intervista a Marina Sereni, responsabile Sanità del Partito democratico: “La destra litiga con la destra e nel frattempo i cittadini non riescono a curarsi e le liste d’attesa si allungano. Il governo ha fatto un decreto fuffa sulle liste d’attesa, adesso il ministro cerca di scaricare le colpe sulle Regioni. Le liste d’attesa non diminuiscono e i cittadini hanno sempre maggiori difficoltà a prenotare una visita specialistica o un esame. Quasi 5 milioni di italiani rinunciano alle cure a causa delle liste d’attesa, non potendo rivolgersi al privato. Senza riuscire ad avere le prestazioni dal servizio sanitario nazionale perché è intasato. Mentre la polemica tra governo e Regioni lievita. Senza fondi adeguati e senza personale si fa fatica a fare funzionare la sanità pubblica. Al massimo si fa qualche regalo, ampliando le possibilità di ricorrere al privato accreditato”.

L’intervista al presidente leghista della Lombardia Attilio Fontana: “Sono d’accordo con Massimiliano Fedriga, noi lottiamo per la nostra autonomia e per avere, come Regioni, la possibilità di scegliere e fare il nostro lavoro. Fatta questa affermazione di principio, però, credo sia anche doveroso sottolineare che se non abbiamo il coraggio di vedere la situazione della sanità in Italia, affrontandone i nodi reali al di là delle polemiche politiche, questa non cambierà mai. Se continuiamo con le contrapposizioni, non andiamo da nessuna altra parte, e non risolviamo i problemi del sistema sanitario nazionale. Qui non è questione di mettere uno contro l’altro il ministero e le Regioni: se la mettiamo su questo piano andremo avanti a litigare. Si deve invece diventare più seri e maturi”.

“Trump, scontro con i giudici” (Il Corriere della Sera).

“Il lungo duello Usa-Cina”. L’editoriale di Federico Rampini: “La partita «America contro il resto del mondo», come viene rappresentata un po’ frettolosamente la guerra commerciale scatenata da Donald Trump, è anzitutto uno scontro fra America e Cina. Prima e seconda economia del pianeta, queste superpotenze sono impegnate in una competizione a tutto campo: per la supremazia tecnologica, per il controllo strategico dell’Indo-Pacifico, per la leadership militare. Attribuire la loro tensione alle sole scelte del 47esimo presidente degli Stati Uniti, significa dimenticare i capitoli precedenti”.

“Il piano Meloni-Von der Leyen” (La Stampa).

“Irpef, il 64% pagato dal ceto medio” (Il Sole 24 Ore).

“Meloni da Trump, l’attesa Ue” (Il Messagger0).

“Il segnale di fiducia che può dare la Bce”. L’editoriale di Angelo De Mattia: “Il contesto internazionale ed europeo nel quale il Consiglio direttivo della Bce è oggi chiamato a valutare le possibili misure di politica monetaria è, per molti aspetti, più complesso e difficile di quanto lo fosse durante il Covid. In questa giornata, nel Vecchio Continente, si attendono le decisioni dell’Istituto centrale, mentre negli Usa si guarda all’incontro che si tiene nello Studio Ovale tra Trump e la premier Giorgia Meloni in funzione di “facilitatrice” (un’espressione opposta agli ostacoli da superare) della trattativa sui dazi tra la Commissione Ue e l’amministrazione americana, oltre alla trattazione dei gravi problemi dell’Alleanza Atlantica e della sicurezza, soprattutto della guerra in Ucraina”.

“Dazi, il D-Day della Meloni” (Il Giornale).

“Commistione europea” (Il Manifesto).

“Meloni da Trump teme il trattamento Zelensky” (Il Fatto Quotidiano).

“I testimoni di Ursula”. L’editoriale di Marco Travaglio: “Da quando Trump ha vinto le elezioni senza che nessuno le cancellasse o lo arrestasse, un termitaio di trombettieri sciama vorticosamente fra giornali e talk show ripetendo a pappagallo un solo copione. Come i rappresentanti Folletto o i testimoni di Geova. Solo che questi non piazzano aspirapolvere o la Torre di Guardia, ma armi”.

“Una donna è una donna: per dirlo c’era bisogno dei giudici inglesi” (La Verità).

“Migranti, euroschiaffo alla sinistra” (Libero).

“Meloni-Trump, il giorno del giudizio. La via stretta della premier sui dazi” (Domani).

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Blitz

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