L’EDICOLA, Repubblica: “Nepal, la strage degli alpinisti italiani”. La Stampa: “Torre sicura, il sì ai lavori nel mirino dei pm”. Libero: “Fango a 5 stelle sul governo”

  • Postato il 5 novembre 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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Sono diverse le notizie di oggi in apertura sui quotidiani: le indagini sul crollo della Torre dei Conti a Roma in cui è morto un operai, gli alpinisti italiani morti in Nepal e l’inchiesta sugli appalti nella sanità in Sicilia per la quale sono stati richiesti gli arresti domiciliari per l’ex presidente della regione Salvatore Cuffaro. “Torre sicura, il sì ai lavori nel mirino dei pm”, titola La Stampa. “Nepal, la strage degli alpinisti italiani”, è l’apertura di Repubblica. “Fango a 5 stelle sul governo”, è la prima pagina di Libero.

Ecco la rassegna stampa di oggi: 

“Nepal, la strage degli alpinisti italiani” (La Repubblica).

“Milano, la confessione choc” (Il Corriere della Sera).

“Lo stallo dello zar in Ucraina”, di Paolo Mieli: “Se domattina i russi riuscissero a conquistare la città ucraina di Pokrovsk — che da settimane Putin a dispetto di ogni evidenza sostiene di aver accerchiato neutralizzandone le difese — avrebbero ottenuto, i russi stessi, un risultato da sbandierare come una grande vittoria ma assai modesto sotto il profilo militare. Pokrovsk contava, prima dell’attacco, poco più di sessantamila abitanti, più o meno come Caltanissetta (pur avendo, senza che si offenda il capoluogo siciliano, un rilievo strategico assai superiore a quello che diede i natali a tanti illustri nisseni). Per sconfiggerla si è resa necessaria la mobilitazione di un numero di soldati russi dieci volte superiore a quello dei resistenti ucraini”.

“Torre sicura, il sì ai lavori nel mirino dei pm” (La Stampa).

“Ncc, la consulta boccia i limiti statali” (Il Sole 24 Ore).

“Scuola, aumenti per i prof” (Il Messaggero).

“Referendum decisivo e oltre i partiti”, di Luca Diotallevi: “Dal 1946 in avanti la storia dei referendum italiani è stata molto varia. Abbiamo avuto referendum inutili (dei quali si è persa la memoria), dannosi (si pensi a quello con il quale ci siamo preclusi ogni forma di nucleare civile), ma abbiamo avuto anche referendum decisivi: alcuni di questi costituzionali di nome e di fatto, altri solo di fatto pur senza esserlo di nome. I referendum decisivi si riconoscono perché – per così dire – non si sono limitati a segnare un goal, e prima ancora del loro esito hanno ridisegnato i confini del campo di gioco. Dopo lo svolgimento di questi referendum il gioco democratico è proseguito in uno spazio diverso da quello entro il quale si era svolto sino a quel momento”.

“Caso Milano: Non c’è prova di corruzione” (Il Giornale).

“Voglia di plebiscito” (Il Manifesto).

“Guida al referendum e alle balle sulle toghe” (Il Fatto Quotidiano).

“Quelli da separare”, di Marco Travaglio: “Chi deplora lo scarso ricambio delle classi dirigenti tende a trascurare quello delle classi digerenti. Che, se possibile, è ancor più preoccupante, anche se le classi dirigenti e digerenti tendono a coincidere proprio perché non c’è ricambio. Per dire: Totò Cuffaro e Saverio Romano sono di nuovo indagati…”.

“Il grande squilibrio” (Avvenire).

“Fango a 5 stelle sul governo” (Libero).

“Il pm Venditti voleva arrestare Sempio. 20 giorni dopo invece lo fece archiviare” (La Verità).

“Appalti truccati e comitati d’affari. Il sistema Cuffaro non muore mai” (Domani).

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Blitz

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