L’EDICOLA, Repubblica: “Accordo Usa-Cina sui dazi”. La Stampa: “Affitti e pensioni, la manovra cambia”. Il Fatto: “Ucraina: rubati o spariti mezzo milione di mitra, fucili e pistole”
- Postato il 27 ottobre 2025
- Politica
- Di Blitz
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La notizia principale di oggi in apertura sui quotidiani è quella relativa al negoziato commerciale fra Stati Uniti e Cina che sembra vicino a un accordo. Giovedì l’incontro tra Trump e Xi Jinping. Spazio anche alla Manovra, con le novità su affitti e pensioni. “Affitti e pensioni, la manovra cambia”, titola La Stampa. “Accordo Usa-Cina sui dazi”, è l’apertura di Repubblica. “Ucraina: rubati o spariti mezzo milione di mitra, fucili e pistole”, è la prima pagina del Fatto Quotidiano.
Ecco la rassegna stampa di oggi:
“Accordo Usa-Cina sui dazi” (La Repubblica).
“Svolta sui dazi tra Usa e Cina. C’è l’accordo” (Il Corriere della Sera).
“Bandiere nel vuoto politico”, di Antonio Polito: “Se il famoso «marziano» partorito dalla fantasia di Ennio Flaiano fosse sbarcato a Roma in questo fine settimana, sarebbe rimasto sorpreso nel vedere che l’opposizione al governo in carica è nelle mani di due sindacati: il sindacato dei magistrati e il sindacato dei lavoratori dipendenti (in maggioranza pensionati). Le due manifestazioni di lotta del week end sono state anche simbolicamente unite da un tratto etico ed epico comune, e cioè la presenza in entrambe di Sigfrido Ranucci (nel caso dei magistrati c’era anche il cantautore Edoardo Bennato, ma questa partecipazione è più difficile da interpretare)”.
“Affitti e pensioni, la manovra cambia” (La Stampa).
“Lavoro, le flat tax spingono contratti e produttività” (Il Sole 24 Ore).
“Usa-Cina: accordo sui dazi, terre rare e TikTok” (Il Messaggero).
“La politica urlata che allontana dalle urne”, di Mario Ajello: “Stiamo per avere esattamente tra quattro settimane altre forti manifestazioni di astensionismo nelle tre regioni dove si voterà, Campania, Puglia e Veneto. Ed è il momento di dire con chiarezza qual è l’elemento principale che scatena la disaffezione elettorale. È la comunicazione politica. Quello strumento di distrazione di massa del quale un filosofo importante purtroppo scomparso, Mario Perniola, in un saggio intitolato proprio «Contro la comunicazione» diceva che «concentrandosi sulla superficie e puntando sulla performance accattivante del frastuono (la comunicazione) produce disorientamento e oscurità». Ossia crea, con la finzione della verità, quei labirinti borgesiani in cui il cittadino si perde”.
“La nuova patacca di Report” (Il Giornale).
“Toghe in mezza retromarcia” (Libero).
“Ucraina: rubati o spariti mezzo milione di mitra, fucili e pistole” (Il Fatto Quotidiano).
“Ma mi faccia il piacere”, di Marco Travaglio: “Medaglie. “Meloni e Giorgetti prudenti, sui mercati c’è più fiducia” (Mario Monti, 20.10). “Meloni è pragmatica, non è austera. Avevamo un’Italietta, ora abbiamo un’Italia che ha recuperato la sua centralità” (Elsa Fornero, 24.10). “Questa manovra è la nemesi della destra. Ma bene i conti in ordine”.
“C’è l’emergenza maranza, non l’allarme fascismo” (La Verità).
“Dazi, terre rare ed export di soia. Trump-Xi, l’accordo è più vicino” (Domani).
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