L’EDICOLA, Il Corriere: “Ucraina-Usa, vertice a ostacoli”. Il Messaggero: “Cisgiordania, tre italiani aggrediti dai coloni”. Il Fatto: “Indagine Mediobanca: cosa rischia e cosa teme il governo”

  • Postato il 1 dicembre 2025
  • Politica
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Sono due le notizie principali di oggi in apertura sui quotidiani: l’incontro fra le delegazioni di Stati Uniti e Ucraina per discutere della trattativa per la fine della guerra fra Russia e Ucraina e l’aggressione in Cisgiordania a tre attivisti italiani da parte di un gruppo di coloni israeliani. Spazio anche all’assalto alla redazione della Stampa a Torino dello scorso venerdì e all’acquisto di Mediobanca da parte di Monte dei Paschi di Siena. “Cisgiordania, tre italiani aggrediti dai coloni”, è l’apertura del Messaggero. “Ucraina-Usa, vertice a ostacoli”, è la prima pagina del Corriere. “Indagine Mediobanca: cosa rischia e cosa teme il governo”, titola invece il Fatto Quotidiano.

La rassegna stampa di oggi: 

“Corruzione a Kiev non aiuta” (La Repubblica).

“Ucraina-Usa, vertice a ostacoli” (Il Corriere della Sera).

“La corruzione non può piegare Kiev”, di Goffredo Buccini: “La caduta di Andrij Yermak è di quelle che fanno rumore. Storico braccio destro del presidente Zelensky, il «secondo uomo più potente dell’Ucraina» è stato travolto dall’inchiesta sulla corruzione che terremota il governo di Kiev. Inutile nasconderne i contraccolpi, specie in un inverno che s’annuncia assai difficile per il Paese tanto sul fronte bellico che su quello diplomatico. E, tuttavia, questo scossone non può e non deve avere nulla a che fare con la nostra determinazione nel sostenere la resistenza degli ucraini all’aggressione russa. Per almeno due motivi”.

“Gli italiani feriti dai coloni: Botte anche alle donne” (La Stampa).

“Trento, Bolzano, Udine: il trionfo dell’arco alpino” (Il Sole 24 Ore).

“Cisgiordania, tre italiani aggrediti dai coloni” (Il Messaggero).

“La storia avvelenata dalla dietrologia”, di Alessandro Campi: “C’è un passato che in Italia non vuol passare, che non si riesce a metabolizzare, e che dunque torna sempre come un’ombra che grava minacciosa e opprimente sulla vita pubblica. È quello relativo ai delitti eccellenti, alle morti misteriose, ai casi giudiziari irrisolti, ai misteri di Stato, alle stragi impunite e agli intrecci torbidi di potere che ne hanno accompagnato la storia. Che anzi sono – secondo alcune interpretazioni, ormai assai diffuse – l’essenza della storia italiana, il lato oscuro ma come tale più autentico di un Paese che non trova pace perché non può averla. Come se avesse da scontare, persino agli occhi dei suoi stessi abitanti, una specie di peccato d’origine o qualche atavica colpa collettiva”.

“La sinistra difende i violenti” (Il Giornale).

“Indagine Mediobanca: cosa rischia e cosa teme il governo” (Il Fatto Quotidiano).

“La prova che inchioda De Raho” (Libero).

“L’ex procuratore non ha scelta: deve andarsene”, di Mario Sechi: “Il caso Striano è stato messo sotto il tappeto dalla stampa e le ragioni sono evidenti: ha svelato l’esistenza di una “fabbrica” di notizie che passavano dalle istituzioni (un ufficio della Direzione nazionale antimafia con accesso alle banche dati riservate dello Stato) ai giornali di sinistra; ha messo in luce che ci sono apparati che lavorano contro il governo Meloni fin dalla sua formazione; ha confermato che una parte della magistratura e dell’alta burocrazia sono ideologicamente ostili al centrodestra; chiama il Parlamento a dare una risposta alla situazione a dir poco imbarazzante in cui si trova l’onorevole Federico Cafiero De Raho che ha almeno tre parti in commedia…”.

“Usa e Ucraina cercano l’accordo. Putin e la tangentopoli di Mosca” (Domani).

“Stavo indagando su tutti i partiti. La procura disse: punta sulla Lega” (La Verità).

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Blitz

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