L’EDICOLA, Il Corriere: “Gaza, pressione su Hamas”. Repubblica: “La Flotilla sotto attacco”. Il Fatto: “Flotilla ora X: Israele è pronto agli arresti”

  • Postato il 1 ottobre 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Sono due le notizie principali di oggi in apertura sui quotidiani: l’avvicinamento della Global Sumud Flotilla alla Striscia di Gaza, dove Israele potrebbe intercettare e bloccare le barche; l’attesa di una risposta da parte di Hamas al piano presentato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump l’altro ieri per fermare la guerra a Gaza. “La Flotilla sotto attacco”, titola Repubblica. “Gaza, pressione su Hamas”. è l’apertura del Corriere. “Flotilla ora X: Israele è pronto agli arresti”, è invece la prima pagina del Fatto Quotidiano.

Ecco la rassegna stampa di oggi: 

“La Flotilla sotto attacco” (La Repubblica).

“Gaza, pressione su Hamas” (Il Corriere della Sera).

“La guerra ibrida rimossa”. L’editoriale di Angelo Panebianco: “Una minaccia invisibile alle democrazie. Il problema della sicurezza informatica genera per i nostri sistemi di governo un dilemma: come garantirla senza che ciò, nel medio-lungo termine, finisca per limitare, almeno in parte, le libertà personali. Guerra ibrida e libertà. La preoccupazione generale per i continui sconfinamenti russi nei cieli dei Paesi Nato ha distolto l’attenzione dell’opinione pubblica da quello che è stato sicuramente un atto di guerra contro l’Europa, un atto di guerra che è anche una possibile anticipazione del futuro che ci aspetta: l’attacco informatico che ha gettato nella disorganizzazione e nella paralisi per due giorni gli aeroporti di Berlino, Bruxelles, Londra.

“Pace, no della destra israeliana” (La Stampa).

“Irpef senza sconti con oltre i 50mila euro: escluso il 7% che paga il 45%del gettito” (Il Sole 24 Ore).

“Piano Gaza, pressing su Hamas” (Il Messaggero).

“I terroristi al tavolo della realpolitik”. Guido Boffo: “Sono trascorse poco più di tre settimane dai raid israeliani contro i leader politici di Hamas riuniti a Doha, e quegli stessi leader miracolosamente sopravvissuti ai missili in queste ore stanno studiando la proposta di Trump e Netanyahu per porre fine al martirio di Gaza. Da loro dipendono il futuro della Striscia e i precari equilibri nell’area: erano obiettivi da eliminare, ora sono interlocutori al tavolo di una superpotenza. Ma è giusto trattare con i terroristi? In Italia conosciamo bene il dramma di una scelta che, negli anni di piombo e in particolare nei giorni del sequestro Moro, vide fronteggiarsi due opinioni, due sensibilità, e forse due opportunismi.

“Hamas finanzia la Flotilla” (Il Giornale).

“Tutti i a bordo” (Il Manifesto).

“Un ospedale per Gaza” (Avvenire).

“Flotilla ora X: Israele è pronto agli arresti” (Il Fatto Quotidiano).

“Un piano nel buio”. L’editoriale di Marco Travaglio: “Se – e sottolineo se – il governo di Israele e il vertice di Hamas, cioè le due organizzazioni terroristiche che tengono Gaza sotto sequestro, accetteranno e applicheranno alla lettera il piano Trump, per i gazawi sarà la prima buona notizia dopo due anni. Non solo perché smetteranno di morire…”.

“Ursula dà i compiti a casa per il riarmo” (La Verità).

“Il Papa: sì al piano Trump” (Libero).

“Le mosse di Donald per il Medio Oriente disarmano la sinistra”. L’editoriale di Mario Sechi: “Ha parlato Papa Leone XIV, ha parlato il Presidente Sergio Mattarella, ha parlato la premier Giorgia Meloni. Hanno parlato i Paesi Arabi. Tutti sperano nel piano di Donald Trump per la Palestina, tutti vedono un’opportunità nell’iniziativa americana sottoscritta dal capo del governo israeliano, Benjamin Netanyahu. Tutti chiedono alla Flotilla di fermare la sua folle corsa verso Gaza. Alla sinistra italiana questo coro non basta”.

“Gaza, Trump minaccia Hamas. Il mondo con il fiato sospeso” (Domani).

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Autore
Blitz

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