L’economista Reichlin: “Il governo dovrebbe approvare il salario minimo per combattere le disuguaglianze. E il nostro sistema di tassazione è iniquo”
- Postato il 7 novembre 2025
- Economia
- Di Blitz
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“Il governo sarebbe dovuto andare incontro alla richiesta delle opposizioni di un salario minimo, che permetterebbe di evitare i fenomeni, che esistono, di lavoro sottopagato. Il sistema di contrattazione salariale andrebbe riformato. E poi per affrontare la disuguaglianza servirebbero misure strutturali a sostegno del disagio”. Lo spiega, in un’intervista a La Repubblica, Pietro Reichlin, professore di Economia della Luiss.
“Bisogna partire dal fatto che le risorse sono poche – aggiunge – , perché bisogna rientrare nei parametri di stabilità, e perché si è speso troppo negli anni passati per misure come il Superbonus, che è servito a poco e ha favorito i ceti più abbienti. Detto questo, francamente io sono scettico sull’ipotesi che una politica di riduzione delle disuguaglianze possa essere attuata sulla base di una riforma dell’Irpef. Quello che manca davvero nella legge di Bilancio sono misure concrete per far crescere l’occupazione e i salari e fare ripartire l’economia. I salari sono stagnanti e una quota importante delle disuguaglianze in Italia è dovuta al fatto che in alcune aree del Paese, in particolare nel Mezzogiorno, l’occupazione è molto bassa”.
“Il nostro sistema di tassazione è iniquo – afferma ancora Reichlin -, ma non dipende dall’Irpef, che è sufficientemente progressiva. Il taglio dell’aliquota incide poco per tutti, anche se il governo ne ha fatto una bandiera. I dipendenti sono soggetti a imposte progressive e aliquote elevate su redditi relativamente bassi, mentre gli autonomi godono di un’aliquota forfettaria molto bassa fino a 85.000 euro”.
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