Le voci dal palazzo, Schlein: “Meloni con chi sta: l’Europa o Trump?”. Renzi: “La premier è sempre più influencer, sempre meno statista”. Salvini: “Il presidente USA merita il Nobel. Altro che bullismo”

  • Postato il 18 febbraio 2025
  • Politica
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Nel palazzaccio della politica si continua a discutere di Ucraina e dell’andamento dell’economia tricolore. “Giorgia Meloni – tuona Elly Schlein in una intervista a Repubblica – venga a dire in aula da che parte sta. Se ha deciso di indossare la maglia dell’Europa o il cappellino dei Trump”. Sulla stessa linea, l’europarlamentare del Partito Democratico Elisabetta Gualmini: “Ci dica se continuiamo a sostenere l’Ucraina o se appoggia Trump che liscia il pelo a Putin. Poi, una Meloni che va col cappello in mano in America per alleggerire i dazi sarebbe un disastro”. Dall’altra parte della barricava, il ministro e vice premier Matteo Salvini: “L’elezione di Trump cambia tutto. Chi lo critica o rosica o non capisce. Io penso che il nemico non sia Trump, sta facendo più lui in poche settimane che Biden in quattro anni. Se uno riesce a mettere al tavolo Putin, Zelensky, Netanyahu e i Paesi Arabi, gli diamo il Nobel per la Pace. Altro che bullismo”.

Ecco le voci dal palazzo della politica:

“Giorgia Meloni venga a dire in aula da che parte sta. Se ha deciso di indossare la maglia dell’Europa o il cappellino dei Trump”. (Elly Schlein, La Repubblica)

“Preoccupa che appoggi la politica trumpiana e sia riluttante nei confronti della risposta Ue. Soprattutto quando dice che è d’accordo con Vance sulla mancanza di libertà di parola e sui diritti. Questo preoccupa molto. Ci dica se continuiamo a sostenere l’Ucraina o se appoggia Trump che liscia il pelo a Putin. Poi, una Meloni che va col cappello in mano in America per alleggerire i dazi sarebbe un disastro”.  (Elisabetta Gualmini, Partito Democratico, La Stampa)

“L’Europa deve avere per obiettivo sedersi al tavolo per come ha sostenuto, con l’America, la resistenza ucraina. Però deve parlare a una sola voce. E dialogare con gli Usa”. (Guido Crosetto, Il Messaggero)

“Tajani ci ha detto che a Monaco ha parlato con il segretario Rubio, che ha confermato che sarebbe non pensabile un’assenza dell’Europa”. (Deborah Bergamini, Forza Italia, Radio 1)

“L’elezione di Trump cambia tutto. Chi lo critica o rosica o non capisce. Io penso che il nemico non sia Trump, sta facendo più lui in poche settimane che Biden in quattro anni. Se uno riesce a mettere al tavolo Putin, Zelensky, Netanyahu e i Paesi Arabi, gli diamo il Nobel per la Pace. Altro che bullismo”. (Matteo Salvini)

“La Meloni ha parlato di tossicità del sindacato? Penso che in questo paese è tossico non pagare le tasse, fare i condoni. In questo paese è tossico non aumentare i salari delle persone, essere precari, i giovani che se ne vanno via dal nostro paese, perché qui sono sfruttati. Questo è tossico”. (Maurizio Landini)

“Nel 2024 è stato raggiunto il record di recupero di somme da evasione fiscale: un risultato straordinario che dimostra l’efficacia della riforma del Fisco voluta dal governo Meloni e da Fratelli d’Italia. È la fine della stagione dei furbetti”. (Galeazzo Bignami, Fratelli d’Italia)

“I tifosi di uno Stato che perseguita i cittadini e mette le mani nelle loro tasche devono farsene una ragione: i nostri interventi funzionano”. (Dario Damiani, Foza Italia)

“Riparte la litania della sinistra sulla patrimoniale: vorrebbero mettere le mani nelle tasche degli italiani, ma noi non lo permetteremo mai”. (Giovanni Donzelli, Fratelli d’Italia)

“Giuseppe Conte vuole scendere in piazza? Per l’Alleanza Verdi Sinistra, le occasioni di costruzione di convergenze, unitarie, vanno accolte e vanno praticate. L’abbiamo sempre fatto, spesso e volentieri abbiamo ricordato quanto fosse urgente farlo di più”. (Nicola Fratoianni)

“Per tutto ciò che costruisce unità, noi ci saremo”. (Angelo Bonelli)

“Siamo pronti a una grande mobilitazione: di fronte al governo dei record economici fasulli e delle mistificazioni, scendere in piazza è il minimo sindacale”. (Emma Pavanelli, Movimento 5 Stelle)

“Giorgia Meloni riunisce prefetti e questori e indica le priorità. Non le baby gang, non la sicurezza per le donne nelle stazioni, non l’aumento dei reati. Ma il protocollo con l’Albania. Dice di essere per la legalità e continua a spendere soldi per un progetto contra legem. Sempre più influencer, sempre meno statista. Di questo passo la prossima riunione di prefetti e questori non si terrà al Viminale ma a Tirana”. (Matteo Renzi)

 

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Blitz

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