Le vittime eccellenti del raid israeliano
- Postato il 13 giugno 2025
- Di Agi.it
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Le vittime eccellenti del raid israeliano
AGI - Israele puntava non solo a colpire le infrastrutture nucleari iraniane, ma anche a decapitare la sua leadership militare. Per questo ai bombardamenti sugli impianti atomici sono stati accompagnati attacchi mirati contro importanti comandanti militari e scienziati nucleari.
Ecco quali sono, anche secondo fonti iraniane, le vittime eccellenti del raid israeliano.
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Mohammad Bagheri, dal 2016 era capo di stato maggiore delle forze armate della Repubblica Islamica dell'Iran, la più alta carica militare del Paese alla quale era stato nominato in sostituzione di Hassan Firouzabadi (che aveva ricoperto l'incarico per ventisette anni) dopo essere stato vice capo di stato maggiore per l'intelligence.
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Hossein Salami, Maggior Generale, comandante del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, era nato nel 1960 a Golpayegan, nella provincia di Esfahan. Nel 1978 era all'Università di Scienza e Tecnologia dell'Iran, dove studiava ingegneria meccanica e un anno vide esplodere la rivoluzione khomeinista. Già nel 1980 entra in una divisione delle Guardie della rivoluzione impegnata nella guerra contro l'Iraq. Durante gli 8 anni di conflitto, Salami combatte nel Kurdistan iraniano e qui inizia davvero la sua carriera militare. Finita la guerra diventa comandante presso l'accademia militare delle Guardie della rivoluzione: è questo il ruolo che gli permette di avvicinarsi ai più alti ranghi dei pasdaran. Negli anni seguenti viene promosso comandante delle forze aeree. Dopo aver occupato man mano quasi tutte le cariche più importanti dell'organizzazione militare, nel 2019 viene nominato comandante capo del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica. Nelle grazie di Khamenei, maestro nell'uso della propaganda e della "guerra psicologica", era tra le voci più dure nei confronti di Israele e del mondo occidentale.
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Gholam Ali Rashid, Maggior generale aveva servito come comandante del quartier generale centrale di Khatam-al Anbiya, una sorta di genio militare responsabile anche per la realizzazione dei siti di arricchimento dell'uranio. In precedenza aveva prestato servizio come vice capo di stato maggiore delle Forze Armate iraniane ed era stato tra i comandanti con incarichi decisionali nella guerra con l'Iraq.
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Mohammad Ali Jafari, ex comandante dei Guardiani della Rivoluzione fu nominato nel 2007 e rimosso nel 2019 per lasciare il posto a Salami. Sotto la guida di Jafari, l'IRGC ha supportato il presidente siriano Bashar al-Assad nella guerra civile e ha combattuto a fianco delle milizie sciite contro l'Isis in Iraq.
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Mohammad Mehdi Tehranchi, fisico teorico iraniano, professore dell'Istituto di ricerca laser e plasma e il Dipartimento di Fisica dell'Università Shahid Beheshti, membro del consiglio di amministrazione e presidente dell'Università Islamica Azad. È stato rettore della Filiale Centrale di Teheran dell'Università Islamica Azad, dell'Università Islamica Azad della Provincia di Teheran e dell'Università Shahid Beheshti.
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Fereydoon Abbasi, 67 anni, capo dell'Organizzazione per l'energia atomica dell'Iran dal 2011 al 2013 era stato anche eletto nel Parlamento iraniano. Era stato ferito in un tentativo di assassinio nel 2010. Coinvolto nello sviluppo dell'estrazione dell'uranio e della produzione di yellowcake era stato membro della Shahid Behesti University, ricercatore presso l'Istituto iraniano di Studi in Fisica Teorica e Matematica (IPM) e professore associato presso l'Università Imam Hossein (IHU), dove aveva guidato il gruppo di fisica. Era membro del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie.
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