Le suggestive montagne cinesi ospitano una tenera storia di amicizia tra un bambino e un panda
- Postato il 17 aprile 2025
- Luoghi Da Film
- Di SiViaggia.it
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A differenza dei precedenti film di Gilles de Maistre, ambientati nella vasta savana africana o nelle terre selvagge canadesi, Moon – Il Panda si immerge nel singolare tessuto sociale ed ecologico della Cina. Oltre al suo splendore visivo, il film affronta temi urgenti come l’incessante pressione accademica sui bambini, la disconnessione tra la vita urbana e il mondo naturale e la crescente rarità di spazi autenticamente selvaggi. Il Sichuan è la regione che ospita le più grandi riserve di panda e, pertanto, è stata scelta dalla produzione come location di questa emozionante avventura, anche se non è stato facile ottenere i permessi per effettuare le riprese.
“Se vuoi fare un film con un panda, l’unica alternativa è girare in Cina, l’unico posto al mondo in cui questi animali vivono nel loro habitat naturale e sono considerati patrimonio nazionale” ha dichiarato il regista francese, aggiungendo che “il progetto è nato sotto una buona stella: nel 2024, nel sesto anniversario delle relazioni diplomatiche franco-cinesi, Macron si è recato in Cina in visita ufficiale, favorendo così la coproduzione fra i nostri due paesi. Inoltre la mia reputazione ha rassicurato le autorità cinesi, che hanno apprezzato il copione; non solo perché il nostro film sostiene la protezione dei panda, ma anche perché il personaggio principale è franco-cinese, per non parlare del fatto che è interpretato dal figlio di una star del cinema cinese e di una cantante francese molto nota in Cina”.
Moon – Il Panda, di cosa parla
A causa del suo scarso rendimento scolastico, il dodicenne Tian viene mandato a vivere in campagna da sua nonna. Lontano dalla vita frenetica di città, fra le suggestive montagne cinesi, diventa segretamente amico di un cucciolo protetto di panda e lo chiama Moon. Questo è l’inizio di un’avventura incredibile che cambierà per sempre la sua vita e quella della sua
famiglia.

Dove è stato girato
Il film, nelle sale italiane il 17 aprile 2025, è stato girato nella provincia cinese del Sichuan, nella regione montuosa intorno a Chengdu. “A Sichuan, nella Cina centrale, intorno a Chengdu, una vasta metropoli. È una regione montuosa che ospita le più grandi riserve di panda e in cui le autorità si adoperano per la reintroduzione della specie. Volevamo assolutamente girare in questi splendidi ambienti naturali” ha detto il regista. “Abbiamo anche trovato una casa sulle palafitte che in realtà è una sala da tè, ma che noi abbiamo trasformato nell’abitazione della nonna. È un set che arricchisce molto il film e mi fa pensare a una barca che naviga fra le montagne. Sono elementi molto importanti che contribuiscono a creare un’atmosfera fiabesca nonostante la storia sia radicata nella realtà” ha spiegato.
Per un film come questo i set naturali sono importanti perchè il piccolo protagonista all’inizio è intrappolato a lungo nel mondo virtuale per i videogiochi, e poi all’improvviso apre gli occhi e sperimenta dal vivo la bellezza della natura. “Ogni interazione tra gli attori e i panda è stata gestita con attenzione, richiedendo lunghe trattative con le autorità per la conservazione” come ha precisato de Maistre in un’intervista. La location non è solo uno sfondo, ma un personaggio a sé stante, immersa nella nebbia, densa di foreste di bambù e permeata da un’aura di mistero.

La casa della nonna, su palafitte e ricavata da una vera casa da tè, evoca un senso di atemporalità, rafforzando l’atmosfera fiabesca e senza tempo del film. Le sfide delle riprese in questo ambiente sono state significative. Le leggi sulla fauna selvatica in Cina sono severe, in particolare per quanto riguarda i panda, considerati tesori nazionali. Tuttavia l’autenticità della location era essenziale per la visione del regista.
Il viaggio che i bambini intraprendono dalla città verso la casa della nonna, fra le montagne, a contatto con la natura, diventa, per loro, una sorta di catalizzatore. La produzione, condotta in collaborazione con le autorità cinesi per la fauna selvatica, si è svolta negli stessi paesaggi in cui vagano i panda: verdeggianti e imponenti foreste di bambù che avvolgono sia i personaggi umani che il pubblico in un mondo lontano dalla moderna urbanità. La direttrice della fotografia del film, Marie Spencer, cattura questo mondo con una sensibilità pittorica, assicurandosi che ogni inquadratura trasmetta sia la maestosità della natura che l’intimità della storia.