Le rotte aeree turbolenti del mondo: ecco tutte le tratte

  • Postato il 12 gennaio 2025
  • Di Agi.it
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Le rotte aeree turbolenti del mondo: ecco tutte le tratte

AGI - La turbolenza durante i voli è solitamente causata da montagne, tempeste o potenti correnti a getto, quindi non sorprende che le catene montuose siano al primo posto nel nuovo elenco delle rotte di volo che hanno registrato la maggiore turbolenza nel 2024, secondo il sito di monitoraggio Turbli.com.


Le Ande in Sud America e l'Himalaya in Asia sono i nomi più ricorrenti nei percorsi turbolenti presenti nella top 10, basata sui dati della National Oceanic and Atmospheric Administration e del Met Office del Regno Unito.

Dopo aver analizzato 10.000 rotte che collegano 550 degli aeroporti più grandi del mondo, è emerso che la tratta più soggetta a turbolenze è il volo di soli 196 chilometri tra Mendoza e Santiago, seguita da Cordova-Santiago (660 km) e da Mendoza-Salta (940 km).  Nella classifica Europea sul podio ci sono: Nizza-Ginevra (299 Km), Nizza-Zurigo (434 km) e Milano-Zurigo (203 km)

Il cambiamento climatico

Secondo gli scienziati i vortici d'aria anomali, in grado d'alterare i voli, saranno sempre più frequenti come evidenziato in un recente studio dalla Geophysical Research Letters che punta il dito contro il cambiamento climatico responsabile, tra l'altro, dell'aumento delle ore di 'clear-air turbolence' (Cat, ovvero 'turbolenze in aria libera'). Mentre la maggior parte delle persone si aspetta una turbolenza quando si vola in aereo attraverso un temporale o sopra una catena montuosa, la turbolenza dell'aria chiara colpisce gli aerei in modo inaspettato. E, a differenza di altri tipi di turbolenza più evidenti, non esiste un modo semplice per individuare ed evitare le turbolenze da aria limpida

 

La maggior parte della turbolenza dell'aria limpida si verifica in prossimità delle correnti a getto: correnti d'aria in rapido movimento da ovest a est nella troposfera superiore, dove volano gli aerei commerciali, a circa 10-12 chilometri, circa 32.000-39.000 piedi, sopra la superficie terrestre. A volte, gli aerei che attraversano le correnti a getto incontrano picchi di aria volatile che si muove verso l'alto, chiamati wind shear verticali, creando il fenomeno della turbolenza dell'aria chiara. Con il riscaldamento del clima, la quantità di energia nell'atmosfera aumenterà, incrementando sia la velocità delle correnti a getto sia il numero di picchi di vento verticali. Questi aumenti significano che la turbolenza dell'aria limpida, che attualmente gli aerei incontrano circa l'1% delle volte nell'emisfero settentrionale, dovrebbe diventare più comune in futuro.

 

Secondo gli esperti nel 2050 i piloti dovranno aspettarsi di avere a che fare con il doppio delle turbolenze in aria libera registrate al momento. Ma, rassicurano, una turbolenza non è in grado di far precipitare un aereo di linea. Meno rassicuranti i dati su jet privati a ultraleggeri, che quando attraversano una turbolenza intensa rischiano di schiantarsi al suolo. Su questo tipo di velivoli le turbolenze hanno mietuto ben 38 vittime dal 2009 al 2022.

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Agi.it

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