Le private label volano a 26 miliardi di euro, +35% in quattro anni

  • Postato il 14 gennaio 2025
  • Di Panorama
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Le private label volano a 26 miliardi di euro, +35% in quattro anni



Boom dei prodotti a marchio del distributore. Toccati i 26 miliardi di euro di fatturato. Se fossero realizzati tutti da un’unica azienda, questa sarebbe ormai la quarta per fatturato in Italia. Nel 2024 l’incremento è stato del 2,4% sul 2023 e addirittura del 35,4% sul 2019. Le aziende che ottengono oltre l’80% del proprio fatturato dai prodotti a marchio del distributore hanno registrato una crescita media annua dell’8,5% in otto anni, rispetto al 3,9% dell’industria alimentare in generale.

I numeri (analisi di The European House – Ambrosetti in occasione di Marca by BolognaFiere 2025) evidenziano come le private label siano diventate un punto di riferimento, con una quota di mercato che ha raggiunto il 31,8% e che continua e continuerà a crescere, avvicinandosi sempre più ad altri Paesi europei dove il settore copre oltre il 50%.

Otto consumatori su dieci scelgono oggi la distribuzione moderna per la spesa alimentare: il 65% nei supermercati e ipermercati, il 16% nei discount e la parte restante nei mercati rionali o direttamente dal produttore. E la crescita delle private label va di pari passo con il rafforzamento della distribuzione moderna. Il settore genera un valore aggiunto complessivo di 208 miliardi di euro, pari al 10% del PIL (27 miliardi di euro di valore diretto e 181 miliardi di euro di filiera indiretta) e sostiene oltre 3 milioni di posti di lavoro, con un’alta percentuale di occupazione femminile (65%) e una rilevante presenza di giovani under30 (20%). Inoltre, l’89% dei contratti di lavoro nel settore è a tempo indeterminato.

L’aumento dei volumi di vendita dei prodotti a marchio del distributore è stato anche accompagnato da un rallentamento dei prezzi, in deflazione rispetto allo stesso periodo del 2023. Nonostante l’inflazione alimentare abbia raggiunto picchi del 13,5%, il settore è riuscito infatti a contenere i prezzi, rendendo i prodotti più accessibili e a un pubblico più ampio. Il settore ha poi recuperato nel 2024 circa 14 mila tonnellate di cibo solo grazie alla collaborazione con Banco Alimentare e si stima ci sia stato un risparmio complessivo per le famiglie di 19,8 miliardi di euro dal 2020, grazie a prezzi mediamente più bassi rispetto ai prodotti di marca. C’è poi l’aspetto sostenibilità: dal 2013 al 2022, le emissioni di CO2 per euro generato sono diminuite del 30%.

Le aziende con oltre l'80% del fatturato basato sui prodotti a marchio del distributore hanno segnato una crescita media annua dell'8,5% tra il 2015 e il 2023, ben superiore al 3,9% dell'industria alimentare nel suo complesso. In più nello stesso periodo c’è stata una crescita occupazionale del 5,5% annuo, con un aumento del valore aggiunto del 9,3%. Se i prodotti a marchio distributore facessero capo a una sola e unica azienda, questa sarebbe la quarta impresa italiana per fatturato in Italia.

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Panorama

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