Le politiche che ispirano il socialista Mamdani
- Postato il 5 novembre 2025
- Estero
- Di Agi.it
- 1 Visualizzazioni
Le politiche che ispirano il socialista Mamdani
AGI - Nel suo discorso della vittoria, Zohran Mamdani ha citato il leader socialista Eugene Debs e il sindaco di New York Fiorello La Guardia: due figure che, a prima vista, sembrano appartenere a mondi lontanissimi. Il primo, un agitatore socialista nato a Terre Haute, Indiana, nel 1855, leader dei ferrovieri e fondatore dell'American Railway Union, mai salito a cariche amministrative; il secondo, un politico pragmatico, sindaco di New York dal 1934 al 1945, figlio di immigrati italiani, eletto con l'appoggio di Roosevelt e del New Deal. Eppure, osservando più da vicino, il filo che li lega attraversa il secolo americano tra Otto e Novecento e si chiama giustizia sociale.
Debs fu un precursore dell'idea che il lavoro dovesse essere al centro della democrazia. Le sue lotte contro la disuguaglianza e la concentrazione della ricchezza anticiparono temi che, decenni dopo, avrebbero trovato una traduzione concreta nelle politiche pubbliche. Nella sua visione, il capitalismo industriale americano aveva fallito nel garantire dignità e sicurezza ai lavoratori. "Non c'è libertà possibile in un sistema che riduce milioni di uomini alla povertà," scriveva nel 1908. Per Debs, la riforma doveva passare attraverso il voto, ma soprattutto la solidarietà di classe: sindacati forti, proprietà collettiva dei mezzi di produzione, uno Stato sociale a misura d'uomo.
Fiorello La Guardia, al contrario, non volle mai cambiare il sistema economico: volle cambiarne l'efficienza. Ma il suo pragmatismo amministrativo a New York ne fece una sorta di "socialista municipale" ante litteram, capace di applicare nel concreto cittadino alcune delle istanze di Debs. Durante i suoi tre mandati (1934-1945), in piena Grande Depressione e poi durante la Seconda guerra mondiale, La Guardia si propose di restituire dignità e servizi ai lavoratori urbani devastati dalla crisi.
Con l'appoggio del presidente Franklin D. Roosevelt e del New Deal, trasformò New York in un laboratorio di politiche pubbliche. Riformò l'amministrazione cittadina, spazzando via la corruzione della macchina democratica di Tammany Hall, e mise in piedi programmi di lavori pubblici che impiegarono decine di migliaia di persone: costruzione di ponti, scuole, parchi, aeroporti e, soprattutto, case popolari. Il suo programma abitativo fu forse la realizzazione più tangibile di un ideale "debsiano" tradotto in azione.
Con la fondazione della New York City Housing Authority nel 1934, La Guardia affrontò il dramma degli slum e del sovraffollamento urbano con un approccio che univa moralità civica e giustizia sociale: il diritto a una casa dignitosa diventava una responsabilità del governo. Dove Debs aveva sognato una società in cui il lavoro e la vita quotidiana fossero liberati dallo sfruttamento, La Guardia costruiva, letteralmente, le fondamenta di quella libertà muri, scuole, strade, biblioteche.
Continua a leggere...