Le origini di aggressività e autolesionismo

  • Postato il 6 novembre 2025
  • Di Focus.it
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Aggressività e comportamenti autolesionistici sono spesso collegati, e non è raro che si manifestino contemporaneamente nelle persone con una storia di trauma infantile. L'associazione tra questi due aspetti del comportamento è nota da tempo in ambito clinico, ma come sono connesse, le due cose, nel cervello? Una ricerca pubblicata su Science Advances ha individuato ora il circuito cerebrale che collega questi due comportamenti - un percorso che viene profondamente modificato dopo un trauma. La ricerca potrebbe avere un rilievo terapeutico e sociale, dato che entrambi i comportamenti sono un motivo importante di preoccupazione per le ricadute che hanno sull'individuo e sulla società.. Cervello fuori equilibrio. Studiando il cervello di topi, gli scienziati del Centro per la Ricerca in Neurobiologia del Virginia Tech (Stati Uniti) hanno scoperto che i traumi in età precoce rendono iperattivi i neuroni lungo il percorso cerebrale che collega il nucleo reuniens (una regione primitiva del cervello importante per i meccanismi di regolazione della paura) all'ippocampo, una struttura fondamentale per la memoria e l'apprendimento. Il trauma altera le proprietà molecolari del cervello e sovraeccita uno specifico canale del calcio, che permette ai neuroni di scambiare segnali nervosi e dunque regola la loro capacità di trasmissione. Quando questi neuroni sono iperattivi, il rischio di aggressività e comportamento autolesionistico aumenta.. Dolore che slatentizza. Secondo gli autori dello studio, il dolore (quello fisico, ma anche quello emotivo) può fungere da porta di accesso per l'emergere di questi comportamenti aggressivi, verso il prossimo o verso se stessi, una volta che il circuito neurale ad essi sotteso è disregolato nel cervello. In ultima analisi quindi, non ci sarebbero solo ansia e depressione alla base di questi gesti eclatanti, ma anche ferite neurobiologiche profonde, resi più evidenti dalla difficoltà del cervello di rielaborare il dolore.. Migliorare le terapie. Lo studio va ad aggiungerci alle tante altre prove su come un vissuto infantile difficile possa incidere in modo duraturo non solo sulla psiche, ma anche sulla biologia e la struttura neurale del cervello di chi è esposto a traumi. La speranza è che la scoperta contribuisca a sviluppare terapie più efficaci per prevenire comportamenti aggressivi e autolesionistici nelle persone più a rischio..
Autore
Focus.it

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