Le opere degli studenti di fotografia dello IED protagoniste di una mostra a Milano

Radici, appartenenza, natura, equilibrio tra realtà e immaginazione: sono questi i temi attorno ai quali si è focalizzata Recollections in Tranquillity, mostra tenutasi dal 10 al 12 ottobre presso KEMONIA Lab a Milano che ha visto protagonisti 17 giovani artisti italiani e internazionali, laureandi in Fotografia allo IED Milano. L’esposizione ha accolto progetti personali e progetti di tesi, che hanno preso forma attraverso stampe fotografiche, stampe su tessuti, video proiezioni, installazioni, libri e sculture.

La mostra “Recollections in Tranquillity” degli studenti IED Milano. La curatela

La curatela della mostra è stata affidata agli studenti del secondo anno (Alessia Diani, Aurora Perucchetti, Emilia Della Rosa, Eva Cerasi, Iris Januska, Lilly Göbelbecker, Lucrezia Fenino, Pietro Sfameni, Thomas Voltan) e sviluppata nell’ambito del workshop di Curatorship, con la docente Magali Avezou.

La mostra “Recollections in Tranquillity” degli studenti IED Milano. I temi

Alice Tura, Anastacia Mala, Chiara Pontiglione, Christian Respino, Enzo Hu, Francesca Paoletta, Francesco Guttilla, Ginevra De Benedetti, Giulia Bassetti, Jacopo Locarno, Lilja Kicja, Lisa Grace Lombardi, Marta Valdegrani, Matteo Federici, Michele Cinieri, Nina Schuh e Ylenia Signorelli hanno così, alla luce dei tre anni di studio, portato in mostra il loro sguardo e le loro riflessioni, indagando “il mondo che li circonda, esplorando temi come le proprie radici, il senso di appartenenza, il rapporto con la natura e l’equilibrio tra realtà e immaginazione. Le loro opere invitano a fermarsi e a immergersi in nuove prospettive, offrendo uno spazio di pensiero tra prospettiva e ricordo”, sottolineano i promotori dell’iniziativa.

cinieri, recollection in tranquillity
cinieri, recollection in tranquillity

La mostra “Recollections in Tranquillity” degli studenti IED Milano. Il progetto

Attraverso media e linguaggi differenti, la mostra tocca anche i temi delle relazioni, del senso di disorientamento, della migrazione e dell’ecosistema che ci circonda. Un progetto che nasce dal riuscito lavoro congiunto tra artisti e curatori: questi ultimi, in particolare, hanno avuto in questa occasione la possibilità di mettere in pratica gli insegnamenti del workshop di Curatorship previsto dal loro percorso formativo, sperimentando tutte le fasi di realizzazione proprie di un evento artistico

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Artribune