Le nuove palazzine di Begato saranno pronte a fine anno, Scajola: “Stiamo rispettando i tempi”
- Postato il 4 novembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Saranno pronte entro fine anno le tre nuove palazzine costruite al posto della Diga di Begato, parte del progetto di rigenerazione del quartiere avviato nel 2021 con la demolizione quasi integrale degli enormi edifici di case popolari costruiti negli anni Ottanta su progetto di Piero Gambacciani. Lo ha confermato oggi in consiglio regionale l’assessore all’Edilizia Marco Scajola, rispondendo a un’interrogazione di Federico Romeo (Pd).
“I lavori stanno andando avanti molto bene, siamo in pieno cronoprogramma e siamo fiduciosi – ha detto Scajola -. Presto vedremo le palazzine definitive. Entro fine anno verranno tolti i ponteggi e si cominceranno a vedere, ritocchi permettendo. L’ultima fase poi si concluderà nel marzo 2026 con l’omologazione di tutti gli spazi da trasmettere al ministero competente. Ovviamente incrociamo le dita, però abbiamo una deadline e stiamo rispettando i tempi”.
Le tre palazzine conterranno in totale 60 appartamenti, 20 di edilizia residenziale sociale e 40 di edilizia residenziale pubblica, con una superficie media di 60 metri quadrati. Rispetto ai render diffusi negli anni scorsi, l’aspetto degli edifici sembra piuttosto tradizionale. Si tratterà comunque di case di ultima generazione dal punto di vista energetico. Nella parte rimasta in piedi della Diga bianca in via Cechov verranno ricavati 55 alloggi, anche questi ad alta efficienza energetica. Nel complesso, dunque, si passerà dai 523 alloggi delle vecchie Dighe a 115 case distribuite in quattro edifici, con minore affollamento e un quartiere sulla carta molto più vivibile.
L’intervento vale più di 20 milioni, di cui 15 milioni ottenuti dalla Regione Liguria attraverso il Pinqua, altri 4,3 milioni di provenienza statale per gli appartamenti di via Cechov e ulteriori 2 milioni assegnati dal decreto Infrastrutture. I lavori per le nuove palazzine erano stati assegnati tramite gara al consorzio Itp con sede a Salerno, quelli per la Diga superstite alla ditta Cema di Chiavari.
Ma il progetto includeva anche spazi sociali e servizi per il quartiere: nuovi percorsi nel verde, un’area di sosta panoramica, un teatro all’aperto, una casa della cultura, un centro per le associazioni del quartiere Diamante, una piazza pubblica e una nuova stazione dei carabinieri. “Abbiamo creato un tavolo nel 2020 anche con le associazioni del terzo settore – ricorda Scajola – e in certi momenti questo ha provocato anche un allungamento dei tempi, ma è giusto così”.