LE NOTIZIE DAL MONDO, dalla tempesta di sabbia nei Paesi arabi a Trump che taglia le sovvenzioni all’università di Harvard
- Postato il 6 maggio 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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Tra le notizie che arrivano dal mondo ci sono diversi aggiornamenti, dagli Stati Uniti al Medio Oriente. Come ogni giorno, vediamo le news nel dettaglio.
Iniziamo con l’ondata di tempeste di sabbia che sta colpendo diversi Paesi arabi a partire da ieri, innescando allerte ufficiali di scarsa visibilità e pericolo per le vie respiratorie, destinate a protrarsi almeno fino a metà settimana. Secondo i meteorologi, si prevede che le condizioni turbolente, causate da forti venti che trasportano polvere e detriti, persisteranno forse fino alla fine della settimana negli Emirati Arabi Uniti, in Arabia Saudita, in Qatar, in Kuwait, in Siria e in Iraq.
Spostiamoci negli Stati Uniti, dove l’amministrazione Trump ha comunicato all’università di Harvard, il college più antico e ricco del Paese, che non avrà diritto a nuove sovvenzioni federali. Una mossa che secondo alcuni media suona come un tentativo per costringere l’ateneo a tornare al tavolo negoziale nel quale il governo Usa vuole imporre la sua politica anti woke (meno attenta a determinate problematiche sociali) e contro le proteste filopalestinesi che hanno avuto luogo nell’ateneo.
Passiamo al Sud America, con i familiari e gli amici delle centinaia di prigionieri politici del governo di Nicolás Maduro che hanno iniziato un pellegrinaggio davanti alle ambasciate accreditate a Caracas per chiedere appoggio per la libertà di questi dissidenti, considerati terroristi dal Venezuela. La “Rotta globale per la giustizia e la libertà di tutti i prigionieri politici in Venezuela” è stata organizzata da un gruppo composto da madri, mogli, sorelle, familiari, amici, difensori dei diritti umani, organizzazioni sociali e sindacali.
Non troppo lontano, a Cuba, un gruppo di 43 organizzazioni non governative, attive nel Pese o in esilio, ha lanciato un appello alla comunità internazionale per liberare i leader dell’opposizione José Daniel Ferrer e Félix Navarro. I firmatari esigono la liberazione di tutti i prigionieri politici e di coscienza detenuti arbitrariamente a Cuba, e chiedono agli Stati Uniti, all’Unione Europea, al Canada, alla Norvegia, al Regno Unito e, in generale, a tutti i governi democratici e agli organismi internazionali per i diritti umani, di “alzare le loro voci per condannare queste violazioni, e di esercitare una pressione diplomatica, politica e giuridica congiunta, coordinata ed efficace per porre fine a questa brutale repressione”.
Concludiamo con una notizia da Panama, dove medici, farmacisti, operai edili, infermieri, studenti e rappresentanti della minoranza indigena hanno aderito allo sciopero a tempo indeterminato indetto dagli insegnanti per chiedere l’abrogazione della legge 462, che riforma il Fondo di previdenza sociale. La paralisi, a cui hanno aderito diversi settori sociali, condanna anche l’accordo di sicurezza firmato con gli Stati Uniti dal governo di José Raúl Mulino, che prevede tra l’altro l’installazione sul territorio di basi militari americane.
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