LE NOTIZIE DAL MONDO, dal drone abbattuto vicino alla residenza di Netanyahu alla “marcia del silenzio” in Colombia

  • Postato il 16 giugno 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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Tra le notizie che arrivano dal mondo oggi ci spostiamo dagli Stati Uniti al Medio Oriente, passando per il Sud America. Come ogni giorno, vediamo gli aggiornamenti nel dettaglio.

Partiamo da Israele, dove gli allarmi aerei sono stati attivati per la presenza di droni iraniani a Cesarea (dove si trova la residenza del premier israeliano Benyamin Netanyahu), Hadera, Pardes Hanna, Jisr a-Zarqa e altri insediamenti nello Sharon, a sud dall’area metropolitana di Tel Aviv. L’Idf ha poi reso noto noto di aver intercettato un drone, inseguito per mezz’ora da un caccia dell’Aeronautica, lanciato dall’Iran e penetrato da est nel territorio del Paese raggiungendo la pianura costiera e la città di Cesarea.

Restando in Israele, il bilancio di vittime ufficiale aggiornato per gli attacchi dell’Iran è di 24 morti da venerdì, 592 persone ferite di cui10 in condizioni gravi, 36 in condizioni moderate e 546 con ferite minori. Lo riferisce l’ufficio del premier israeliano aggiungendo che Teheran ha lanciato fino a questa mattina su Israele 370 missili balistici, di cui 30 hanno colpito direttamente.

Sul fronte bellico opposto, è di almeno 1.481 il numero delle persone rimaste uccise o ferite in Iran durante i raid israeliani iniziati venerdì. Di questi, le vittime sarebbero 224. Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha esortato oggi la popolazione a mettere da parte le divergenze e ad unirsi contro Israele. “Ogni differenza, questione e problema esistente deve essere messa da parte oggi e dobbiamo opporci con forza a questa aggressione criminale e genocida con unità e coerenza”, ha affermato Pezeshkian, in un discorso al Parlamento.

Spostiamoci negli Stati Uniti. Dopo due giorni di ricerche, la polizia americana ha trovato e arrestato Vance Boelter, l’uomo accusato di aver ucciso a colpi d’arma da fuoco la deputata statale del Minnesota Melissa Hortman e suo marito Mark, e di aver ferito il senatore statale John Hoffman e sua moglie. La caccia all’uomo è durata due giorni. Boelter aveva fatto perdere le sue tracce, ma è stato fermato. Poco prima di entrare in azione ha scritto ai suoi coinquilini: “Vi voglio bene, non volevo finisse così. Potrei morire a breve”.

Concludiamo con un aggiornamento dalla Colombia, dove migliaia di persone in oltre 30 città sono scese oggi in piazza in una “marcia del silenzio”, senza slogan né striscioni di partiti, unite da un solo slogan: “Forza Miguel”, in riferimento all’attentato contro la vita del candidato presidenziale, Miguel Uribe Turbay, lo scorso 7 giugno. Dalla Piazza Bolívar di Bogotà, al centro di Medellín, da Cali a Barranquilla, da Cartagena a Cúcuta, sono scesi in strada migliaia di colombiani, di tutte le correnti politiche e da diversi settori sociali, con un leitmotiv, oltre alle preghiere per Uribe Turbay, ossia il rifiuto del ritorno della violenza degli anni ’90.

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Blitz

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