“Le mie analisi del sangue erano nella norma, ma poi ho scoperto (per caso) di avere il Linfoma di Hodgkin. Ascoltate sempre il vostro corpo”: parla Marly Garnreiter

  • Postato il 25 aprile 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Avere 27 anni e tutta una vita davanti, la voglia di attraversarla pienamente nonostante le drammatiche notizie arrivate una dopo l’altra. È la storia della parigina Marly Garnreiter che ha scoperto di avere un tumore poco dopo aver dovuto affrontare il lutto del padre, morto a 58 anni di cancro al colon. A raccontare i dettagli è il Daily Mail. La testata britannica, infatti, spiega che Marly aveva iniziato a sudare molto la notte e ad avere prurito alla pelle. Pensava si trattasse semplicemente di stress, visto il momento particolarmente difficile della propria vita. Anche il medico di base, che le aveva prescritto delle analisi risultate tutte nella norma, era giunto alla stessa conclusione. Purtroppo, però, la verità era un’altra.

La pulce nell’orecchio gliel’ha messa ChatGPT (chatbot basato sull’intelligenza artificiale e che mira a fornire risposte agli input degli utenti in modo simile a un essere umano). Per curiosità, Marly ha scritto a ChatGPT come si sentiva e quali sintomi aveva, e il chatbot gli ha risposto che forse poteva essere un tumore. Gli amici l’hanno invitata ad approfondire ma con dei medici in carne e ossa, dei professionisti che hanno studiato anni e anni per svolgere la professione. Lei, però, non ha dato molto peso alla cosa fino a quando, circa un anno dopo, è tornata dal medico con nuovi sintomi.

“Ho cominciato a sentire che qualcosa veramente non andava – ha raccontato -. Avevo un dolore al petto e poi mi sentivo sempre molto stanca“. A quel punto il dottore le ha consigliato di approfondire con nuovi strumenti diagnostici i quali, infatti, hanno evidenziato una grossa massa nel polmone sinistro. Subito è stato prelevato un campione e si è scoperto che si trattava del Linfoma di Hodgkin.

“Mi sembrava tutto ingiusto. Non volevo che la mia famiglia dovesse affrontare tutto questo un’altra volta”, ha detto lei. Quindi Marly ha deciso di sottoporsi a un trattamento per crioconservare gli ovociti, al fine di preservare la fertilità prima di iniziare la chemioterapia (da quattro a sei cicli). La terapia sarà lunga e pesante, ma lei non demorde: “Sono fiduciosa – le parole della giovane -. E voglio dire: ascoltate sempre il vostro corpo. A volte tendiamo a perdere il contatto con il nostro ‘io interiore’. Invece è importante essere in sintonia”.

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Il Fatto Quotidiano

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