Le location di Primavera, il film su Vivaldi: dove è stato girato

Tra calli silenziose, interni carichi di memoria e scorci d’acqua che sembrano sospesi nel tempo, Primavera di Damiano Michieletto costruisce il suo racconto anche attraverso i luoghi che lo ospitano. Le location non sono semplici sfondi, ma parti vive della narrazione: spazi che riflettono i conflitti interiori dei personaggi e dialogano con la musica, il corpo e la storia.

In questo viaggio, il film con Michele Riondino e Tecla Insolia tra i protagonisti, trasforma Venezia e i suoi luoghi più nascosti in una mappa emotiva, dove ogni spazio contribuisce a dare forma visiva a un racconto di crescita, desiderio e libertà.

Di cosa parla

All’inizio del XVIII secolo, l’Ospedale della Pietà rappresenta una delle istituzioni più importanti di Venezia. Nato come orfanotrofio, è anche un luogo in cui le giovani più talentuose vengono educate alla musica, fino a dare vita a un’orchestra celebre in tutta Europa.

Tra quelle mura vive Cecilia, vent’anni appena, cresciuta alla Pietà fin dall’infanzia e dotata di un talento fuori dal comune per il violino. La musica le ha aperto orizzonti sconosciuti, ma non le ha concesso la libertà: le sue esibizioni avvengono solo all’interno dell’istituto, nascosta agli sguardi del pubblico dietro una grata, riservate a pochi spettatori privilegiati.

La sua esistenza sembra destinata a scorrere sempre uguale, fino a quando un improvviso soffio di novità rompe l’equilibrio. Con l’arrivo di un nuovo maestro di violino, nulla resta com’era prima. Il suo nome è Antonio Vivaldi, e il suo ingresso alla Pietà segna l’inizio di una trasformazione profonda, capace di cambiare per sempre il destino di Cecilia.

Primavera film
Ufficio stampa
Una scena del film Primavera

Dove è stato girato

Sebbene la vicenda sia ambientata prevalentemente all’interno dell’Ospedale della Pietà, il film si apre e respira attraverso molti luoghi di Venezia e della sua laguna, seguendo i personaggi nei loro spostamenti legati alla musica e ai concerti.

La macchina da presa attraversa palazzi storici e spazi meno noti, come Palazzo Widmann in calle Larga Widmann, il White Rabbit alle fondamenta de la Sensa, ponte Donà e i rii di Santa Giustina, dell’Arsenale e dei Gesuiti, restituendo una Venezia viva, attraversata, quotidiana. Accanto alla città d’acqua, trovano spazio anche ambienti più appartati, come un casolare di campagna nei pressi della valle da pesca Perini, che introduce un controcampo rurale e intimo al racconto.

Arsenale Venezia
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Arsenale di Venezia

È stato molto importante lo stupendo lavoro dello scenografo Gaspare De Pascalis che ha dato un contributo incredibile al film” ha raccontato il regista, aggiungendo: “Gaspare ha fatto una ricerca sulle location e siamo intervenuti parecchio nella ricostruzione degli ambienti. L’idea era di creare uno spazio in sintonia con la sceneggiatura del film, cioè molto essenziale, che non avesse gli orpelli settecenteschi, il Rococò e i merletti veneziani dell’epoca, ma che fosse un po’ più crudo, pulito, quasi spoglio”.

Le riprese si sono estese anche fuori dal Veneto. Nei dintorni di Roma, Vicovaro diventa una delle location principali: qui il film ha interessato piazza San Pietro, gli interni della Parrocchia di San Pietro Apostolo e diversi scorci del centro storico, capaci di evocare atmosfere settecentesche senza ricostruzioni artificiali. Set anche ad Ariccia, dove Palazzo Chigi è stato trasformato in una dimora nobiliare veneziana, a conferma di un lavoro sui luoghi che privilegia l’autenticità e la stratificazione storica.

San Pietro
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Piazza San Pietro

Questo radicamento negli spazi reali dialoga con la figura di Antonio Vivaldi, la cui parabola umana e artistica attraversa il film in filigrana. Compositore celeberrimo nella prima metà del Settecento e poi progressivamente messo ai margini dal mutare dei gusti musicali, Vivaldi conobbe l’oblio e una fine solitaria, prima di essere riscoperto solo due secoli più tardi. Una storia che riecheggia nei luoghi scelti da Michieletto, capaci di custodire memoria, silenzio e rinascita, proprio come la musica che Primavera riporta in vita.

Autore
SiViaggia.it

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