Le location di Io sono Rosa Ricci, il film prequel di Mare Fuori

Il film Io sono Rosa Ricci, spin-off cinematografico dell’universo di Mare Fuori, porta lo spettatore in un viaggio visivo e simbolico tra Napoli e la Sicilia, trasformando i luoghi reali in scenari di emozione, pericolo e rinascita. Diretto con un linguaggio cinematografico che fonde azione e introspezione, il film racconta la trasformazione di Rosa, interpretata da Maria Esposito, da ragazza fragile a giovane donna, pronta a scegliere il proprio destino.

Con Io sono Rosa Ricci, i fan della serie napoletana ritrovano un personaggio amato, ma lo osservano da una prospettiva nuova, più intima e cinematografica. Le location reali di Napoli e della Sicilia diventano lo specchio di un viaggio interiore, che porta Rosa non solo a fuggire, ma a ritrovarsi.

Di cosa parla

Napoli, 2020. Rosa Ricci ha solo quindici anni, ma porta sulle spalle un nome che pesa come una condanna: è la figlia di uno dei boss più temuti della città. Vive protetta, quasi imprigionata, in una gabbia dorata costruita dal padre Don Salvatore e dal suo clan. La sua esistenza cambia drasticamente quando viene rapita da un potente narcotrafficante deciso a colpire proprio il boss attraverso la figlia.

Trasportata su un’isola remota e ostile, Rosa si ritrova sola, minacciata e costretta a confrontarsi con la paura e la propria fragilità. Ma in quella prigionia forzata trova anche la forza per crescere, scoprire se stessa e stringere un legame inatteso che la aiuterà a sopravvivere.

Mentre Don Salvatore scatena una guerra per riportarla a casa, Rosa sceglie di non restare in attesa: pianifica la sua fuga, decisa a riprendersi la libertà. Quando finalmente riesce a tornare a Napoli, non è più la ragazza ingenua di un tempo, ma è una giovane donna consapevole, pronta a scegliere il proprio destino, anche se questo vorrà dire affrontare il dolore e la vendetta.

Dove è stato girato

Le riprese di Io sono Rosa Ricci hanno avuto inizio a Napoli, città simbolo di contrasti e passioni. Qui vive Don Salvatore (Raiz), il padre della protagonista, che lotta per il riscatto della figlia rapita. Le scene ambientate tra i quartieri Vomero, Soccavo e Pianura restituiscono la parte più autentica e ruvida della città.

Le troupe hanno lavorato soprattutto lungo l’asse via Vicinale Cupa Cinthia, via Epomeo e via San Domenico, dove le notti di riprese hanno trasformato interi isolati in un set cinematografico. È proprio qui che prende forma la disperazione del padre e la tensione della caccia al tempo, in un’atmosfera sospesa tra noir e dramma urbano. Napoli diventa così il simbolo del mondo che Rosa ha lasciato, ma anche quello verso cui tende, mentre cerca di tornare a casa.

Collina del Vomero a Napoli
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La collina del Vomero a Napoli

Dal caos metropolitano partenopeo, la storia si sposta in un luogo completamente diverso: l’isola dove Rosa è prigioniera. Un’isola immaginaria, sospesa tra il Mediterraneo e l’Atlantico, che nel film appare come un mondo a sé, arido, selvaggio e affascinante. Per dare vita a questo scenario, la produzione ha scelto la Sicilia occidentale, girando tra Custonaci, nella splendida Baia di Cornino, e nell’isola di Levanzo tra le isole Egadi.

Isola di Levanzo, Egadi
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Panoramica sull’isola di Levanzo

Qui il mare, le rocce e la luce del tramonto diventano parte integrante del racconto: il paesaggio non è solo sfondo, ma personaggio vivo, capace di riflettere l’animo della protagonista. L’isola del boss Agustín, interpretato da Jorge Perugorría, ha l’aura di un western contemporaneo: un luogo sospeso, dove lingue, culture e destini si scontrano. È in questo spazio a metà tra realtà e mito che Rosa affronta le sue paure, trovando la forza di ribellarsi al suo destino.

L’alternanza tra Napoli e la Sicilia riflette i due poli del film: da un lato la città come simbolo delle origini e delle radici familiari, dall’altro l’isola come spazio di prigionia e rinascita. Le location, insieme alla colonna sonora che mescola tradizione e modernità, raccontano visivamente il percorso di Rosa: dal buio della paura alla luce della libertà.

Autore
SiViaggia.it

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