Le gemme segrete di Karaburun: le calette imperdibili dell’Albania selvaggia
- Postato il 15 luglio 2025
- Idee Di Viaggio
- Di SiViaggia.it
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Chi cerca una destinazione lontana dal turismo di massa, dove il Mar Adriatico e il Mar Ionio si incontrano in una sinfonia di bellezza naturale, deve raggiungere la riviera albanese. Ma non le località più famose come Ksamil e Saranda, bensì una ancora poco conosciuta, soprattutto perché raggiungerla non è semplicissimo.
Stiamo parlando della penisola di Karaburun, una meta isolata nota per la sua bellezza naturale incontaminata, situata nella contea di Valona, all’interno del più ampio Parco Marino di Karaburun-Sazan. Imbarcatevi in un’avventura unica per scoprire la sua bellezza mozzafiato, la ricca biodiversità e le sue grotte e calette più belle, raggiungibili solo via mare.
Queste sono quelle che, secondo noi, non potete assolutamente perdere.
La baia di Dafina
L’isolamento è ciò che la rende affascinante: la baia di Dafina si nasconde tra le spettacolari scogliere e le montagne della penisola di Karaburun, offrendo un rifugio pacifico dal trambusto della riviera. Le sue acque turchesi sono bordate da una spiaggia incontaminata, composta da ciottoli, dove rilassarsi e fare un tuffo rinfrescante.
Ci sono solo due modi per raggiungerla: percorrendo un trekking non perfettamente segnalato, consigliato solo agli escursionisti più esperti, o prenotare un tour in barca che permette di scoprire le diverse calette della penisola.
La baia degli Inglesi
Un altro paradiso della penisola di Karaburun, in Albania, è la baia degli Inglesi. Possiede una bellezza singolare che attrae avventurieri in cerca di fascino naturale e intrighi storici: conosciuta in passato come “Gjiri i Gjon Gjilekës”, anche questa gemma nascosta è accessibile solo via mare.
Il nome deriva da un avvenimento storico successo durante la Seconda Guerra Mondiale, quando l’armata britannica Anthony Quayle utilizzò questa baia per distribuire clandestinamente armi e aiuti ai combattenti della resistenza albanese, lasciando un segno storico in questo luogo isolato e selvaggio. Entrando nella grotta potrete ammirare stalattiti e stalagmiti millenarie, mentre sott’acqua sono presenti ancora numerose reliquie storiche risalenti al 1943-1944.
Baia di Brisani
Andiamo ora sulla costa occidentale della penisola di Karaburun, dove una piccola insenatura composta da sabbia e ciottoli e circondata da ripide falesie calcaree prende il nome di Baia di Brisani. Conosciuta anche come “Baia del pastore” o “Bear Bay”, richiama antiche radici locali e sorprende per l’acqua incredibilmente cristallina dai riflessi turchesi, perfetta per nuotare, fare snorkeling o semplicemente rilassarsi lontano dai flussi turistici.
Rappresenta una caletta ancora poco frequentata, soprattutto perché può essere raggiunta solo in due modi: o con un motoscafo in partenza da Valona o Dhërmi, con il quale si arriva in 1 ora e 15 minuti, o a piedi. Il percorso, della durata di 3 ore e mezza, parte dalla chiesa di Marmiroi a Orikum.
Baia di Skaloma
Tanta natura incontaminata anche nella baia di Skaloma, conosciuta come Beget Bay. Con la sua sabbia bianca e finissima e le acque turchesi, rappresenta il luogo ideale dove nuotare, fare snorkeling per scoprire i fondali o semplicemente rilassarsi in un angolo selvaggio dell’Albania.
La caletta è incorniciata da scogliere scoscese e da costoni montuosi tipici del paesaggio carsico della regione, dove respirare un senso di avventura autentica. Consigliamo di portare con voi un binocolo perché qui, dal mare, si possono avvistare delfini, tartarughe e persino foche. Anche in questo caso, come per le altre calette della penisola di Karaburun, la baia può essere raggiunta o via mare o percorrendo un trekking impegnativo, da fare solo se preparati e ben attrezzati.