Le gemelle Kessler avevano scelto la data della morte. Per loro una sola urna, vicino alla madre e al loro cane
- Postato il 18 novembre 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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Alice ed Ellen Kessler avevano stabilito da tempo di voler affrontare insieme anche l’ultimo passaggio della loro vita. Le celebri gemelle tedesche, 89 anni, avevano fissato la data del 17 novembre come momento condiviso per il suicidio assistito e si erano rivolte alla “Società Tedesca per una Morte Umana” (DHGS), la principale organizzazione tedesca impegnata nella tutela dei diritti dei pazienti.
La portavoce Wega Wetzel ha confermato che furono le stesse sorelle a scegliere giorno e modalità della procedura. Le due artiste avevano inoltre disposto che le loro ceneri venissero conservate nella stessa urna, accanto alla madre Elsa e al loro amato barboncino Yello. Già nel 2024 Ellen aveva dichiarato: “Unite nella morte. Lo abbiamo scritto nel testamento”.
I colloqui preparatori e l’ultimo giorno
Essendo da tempo iscritte alla DHGS, le gemelle Kessler hanno seguito il percorso previsto dall’organizzazione, che include colloqui con un legale e con una dottoressa incaricati di verificare consapevolezza, volontarietà e lucidità della scelta. Il 17 novembre, come richiesto dalle sorelle, i professionisti si sono recati nella loro abitazione per portare a termine la procedura.
Non risultano al momento notizie ufficiali su eventuali patologie che potrebbero aver influenzato la loro decisione, ma la normativa tedesca permette il suicidio assistito solo a persone pienamente responsabili e capaci di intendere e di volere.
L’eredità solidale e il quadro normativo tedesco
Le gemelle avevano predisposto accuratamente anche la destinazione dei loro beni. Non avendo parenti stretti, hanno scelto di lasciare la loro eredità a organizzazioni umanitarie. In primo piano figura Medici Senza Frontiere, scelta — come spiegato durante diverse interviste — per l’impegno dell’associazione nel salvare vite in contesti difficili e per il riconoscimento del Premio Nobel per la Pace. Nel testamento compaiono anche CBM Blind Mission, Unicef, la Fondazione Paul Klinger per gli artisti e la Fondazione tedesca per la protezione dei pazienti.
In Germania l’eutanasia “attiva” rimane vietata, mentre è ammessa solo quella “passiva”, che prevede la sospensione di trattamenti vitali, e il suicidio assistito, purché il gesto finale sia compiuto dalla persona stessa, in maniera autonoma e volontaria.
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