Le due facce di Sinner a Parigi Prima soffre, poi domina Cerundolo
- Postato il 30 ottobre 2025
- Di Panorama
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Un altro record. Per la prima volta Jannik Sinner si qualifica per i quarti all’Atp1000 di Parigi. Ma è stata una serata sofferta e l’altoatesino ha dovuto sudare parecchio per superare l’argentino Fran cesco Cerundolo. Nel primo set Sinner è sembrato in difficoltà anche fisica, lui stesso alla fine della partita ha ammesso di non essere proprio fresco e che “l’unica cosa che conta adesso è recuperare le energie fisiche in vista del match di domani”. Comntro Cerundolo a Roma era successa la stessa cosa, con Sinner in difficoltà nel primo set e poi assoluto dominatore, ma adesso nelle gambe del numero due al mondo c’è la stanchezza dei tanti tornei disputati in giro per il mondo. Sinner nei quarti affronterà l’americano Shelton, ma dopo la partita con Cerundolo resta qualche dubbio sulle sue condizioni fisiche.
Alti e bassi
Nel primo set l’azzurro è partito bene strappando subito il servizio all’argentino, ma poi la partita è andata avanti in maniera anomala con quattro giochi consecutivi nei quali nessuno dei due è riuscito a mantenere il proprio servizio. Fino al game decisivo: Sinner in vantaggio per 6-5 sul servizio di Cerundolo ha tirato fuori due colpi imprendibili per l’argentino annullando così i troppi errori commessi in precedenza. In certi momenti l’altoatesino sembrava quasi demotivato. Poi dopo aver vinto il primo set è tornato il vero Sinner e a quel punto per Cerundolo non c’è stata più partita. Jannik ha strappato subito il servizio all’argentino andando sul 3-0, alla fine ha lasciato solo un game all’argentino nel secondo set chiudendo 6-1. Mentre il ritmo dell’altoatesino cresceva aumentavano gli errori dell’argentino. Sinner ha chiuso con il 71% di prime palle e 12 vincenti. A Parigi le motivazioni non mancano a Sinner, visto che vincendo il torneo almeno per una settimana tornerebbe a essere il numero uno al mondo vista la precoce (e imprevedibile) uscita di scena di Alcaraz. Nel match con Cerundolo c’è stato invece qualche momento di appannamento dovuto alla deconcentrazione e alla stanchezza e pure un problema di adattabilità alla nuova superficie di Parigi, molto più lenta di quella dell’anno scorso. Tanto che Jannik ha commentato: “Sembra di giocare sulla terra battuta”.