“Le ceneri ci ricordano che siamo polvere, la morte è una realtà con la quale dobbiamo fare i conti”: l’omelia di Papa Francesco
- Postato il 5 marzo 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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“Le sacre ceneri ci ricordano che siamo polvere, ma ci incamminano verso la speranza a cui siamo chiamati” e la morte è “una realtà con la quale dobbiamo fare i conti“. Sono le parole di Papa Francesco nell’omelia preparata per la celebrazione del mercoledì delle ceneri. Il Pontefice è al ventesimo giorno di ricovero al policlinico Gemelli e, nella giornata che segna l’inizio della Quaresima, parla della sofferenza, della malattia e della morte: “Fatti di cenere e di terra – prosegue il Papa – tocchiamo con mano la fragilità nell’esperienza della malattia, nella povertà, nella sofferenza che a volte piomba improvvisa su di noi e sulle nostre famiglie”. Dramma della morte “che nelle nostre società dell’apparenza proviamo a esorcizzare in molti modi e a emarginare perfino dai nostri linguaggi, ma che si impone come una realtà con la quale dobbiamo fare i conti, segno della precarietà e fugacità della nostra vita”
Il suo quadro resta complesso con la prognosi riservata, il Pontefice – è stato ancora ribadito – non è fuori pericolo: ha riposato bene nella notte, si è svegliato poco dopo le 8, ha riferito la sala stampa della Santa Sede. Nella sua omelia Francesco ricorda che le ceneri “ravvivano in noi la memoria di ciò che siamo, ma anche la speranza di ciò che saremo”: “Ci ricordano che siamo polvere, ma ci incamminano verso la speranza a cui siamo chiamati, perché Gesù è disceso nella polvere della terra e, con la sua Risurrezione, ci trascina con sé nel cuore del Padre”. Celebrazioni del mercoledì delle ceneri alle quali il Papa non può essere presente: in sua vece all’Aventino, nella tradizionale forma delle “stazioni” romane, presiede il cardinale penitenziere Angelo De Donatis.
“Ci accorgiamo di essere fragili quando ci scopriamo esposti, nella vita sociale e politica del nostro tempo, alle ‘polveri sottili‘ che inquinano il mondo: la contrapposizione ideologica, la logica della prevaricazione, il ritorno di vecchie ideologie identitarie che teorizzano l’esclusione degli altri, lo sfruttamento delle risorse della terra, la violenza in tutte le sue forme e la guerra tra i popoli”, continua l’omelia preparata da Bergoglio per la celebrazione delle ceneri all’Aventino. “Sono tutte ‘polveri tossiche‘ – osserva Francesco – che offuscano l’aria del nostro pianeta, impediscono la convivenza pacifica, mentre ogni giorno crescono dentro di noi l’incertezza e la paura del futuro”. Secondo il Papa, “la Quaresima, però, è anche un invito a ravvivare in noi la speranza”. “Se riceviamo le ceneri col capo chino per ritornare alla memoria di ciò che siamo – conclude -, il tempo quaresimale non vuole lasciarci a testa bassa ma, anzi, ci esorta a sollevare il capo verso Colui che dagli abissi della morte risorge, trascinando anche noi dalla cenere del peccato e della morte alla gloria della vita eterna”.
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