“Le castagne di Calizzano sono buonissime… ma con un inceneritore?”: l’iniziativa del Coordinamento “no inceneritore in Valbormida”

  • Postato il 18 ottobre 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Calizzano. Il Coordinamento “no inceneritore” annuncia che domani (domenica 19 ottobre), dalle 15, a Calizzano, patria delle castagne, verrà distribuito un volantino informativo dal titolo: “Le castagne di Calizzano sono buonissime… ma con un inceneritore?

L’iniziativa “vuole richiamare l’attenzione dei cittadini sui gravi rischi ambientali, sanitari ed economici legati alla possibile costruzione di un inceneritore in Val Bormida. Le esperienze già documentate, come quella del Gerbido di Torino, dimostrano che su 440.000 tonnellate di rifiuti bruciati si producono oltre 113.000 tonnellate di ceneri tossiche, mentre dal camino si sprigionano diossine, metalli pesanti e polveri sottili che si accumulano nel terreno, contaminando aria, acqua e colture”.

“Un impianto di questo tipo, – hanno proseguito dal Coordinamento, – metterebbe a rischio non solo la salute dei cittadini, ma anche le eccellenze locali come le castagne e i funghi di Calizzano, simboli della valle e fonti di identità e reddito per il territorio. I funghi, in particolare, assorbono dal suolo metalli pesanti e sostanze tossiche, diventando indicatori sensibili dell’inquinamento atmosferico e del degrado ambientale”.

“È quindi incomprensibile e preoccupante che proprio il sindaco di Calizzano, oggi anche Presidente della Provincia di Savona, abbia espresso pubblicamente la volontà di vedere realizzato un inceneritore nel savonese, ignorando che l’aria è di tutti e non conosce confini amministrativi: ciò che esce da un camino si diffonde liberamente ovunque, raggiungendo colline, paesi e persone anche a decine di chilometri di distanza”.

“Consideriamo inoltre che oltre il 70% dei rifiuti arriverebbe da fuori provincia, percorrendo centinaia di chilometri con un aggravio di inquinamento da trasporto e un aumento del traffico pesante sulla rete viaria locale. La Val Bormida ha già pagato un prezzo altissimo con un secolo di inquinamento chimico dell’ACNA e non può diventare di nuovo la discarica della Liguria. La vera alternativa è una raccolta differenziata spinta, che riduce i rifiuti, crea lavoro e tutela la salute dei cittadini”, hanno concluso. 

Autore
Il Vostro Giornale

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