Le auto di LeBron James, un garage di super lusso per l’uomo dei record NBA

  • Postato il 8 ottobre 2025
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  • Di Virgilio.it
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È bastato un tweet, un post Instagram, qualche indiscrezione a mezzanotte, per illudere nuovamente il mondo del basket: LeBron James pronto al ritiro? E invece no: il “Re” ha scelto una virata diversa, sponsorizzando una linea di superalcolici. Non un addio, bensì un colpo da grande imprenditore. Ed è un segnale forte: non si spegne un’icona, la si rinnova. LeBron, dunque, può ancora godersi il parquet con la casacca dei Lakers e continuare a infrangere record, e proseguire con il suo amore per le auto, che non è mai stato un segreto.

Un’autostrada di cromature e motori gemiti

Non tutti sanno che il numero 23 dei Lakers ha un legame speciale con le quattro ruote. Già nei tempi del liceo, la madre Gloria gli regalò una Hummer H2, mastodontica, rumorosa, con cerchi da 28 pollici: una presenza inconfondibile, perfetta per chi non ama passare inosservato. Quel modello fu poi messo all’asta nel 2018, suscitando grande interesse. Oggi il suo garage è un caleidoscopio: Jeep Rubicon arancione metallizzato, Lamborghini Aventador Roadster con grafica floreale ispirata a sue sneakers e una Chevrolet Impala del 1975 nello stile blu‑viola Lakers, suo team losangelino. All’elenco vanno aggiunte anche vetture più “sobrie”: una Bentley Continental GT 2009 bianca, una Porsche 911 Turbo S nera.

E le Ferrari? Immancabili. LeBron possiede una F430, una 458 Spider in un rosso più scuro del solito e una 599. Per non far torto al gusto dello sfarzo, nel suo parco ci sono poi Mercedes‑Maybach 57S con una targa personalizzata (“KNG OF OH”) e una S650. Anche gli amici hanno contribuito a rendere la sua collezione più ricca. Shaquille O’Neal per il suo venticinquesimo compleanno gli donò una Rolls-Royce Phantom. Infine, la Porsche 918 Spyder figura come uno dei gioielli più rari posseduti da LeBron, vettura ibrida super esclusiva.

Dietro la sponsorizzazione: scelta bizzarra

Che LeBron abbia deciso di legare il suo nome a un marchio di superalcolici è una mossa che sa di strategia. Non è il gesto di chi si ritira, ma di chi espande il proprio impero. Una svolta commerciale: il brand “LeBron” non esprime solo forza sul parquet, ma anche capitale simbolico in settori apparentemente diversi. È il segnale che per lui non esistono confini: sport, imprenditoria e lifestyle.

In questo contesto, la collezione di auto non è semplicemente un passatempo da miliardario, ma un’estensione del brand personale, un mezzo che comunica stile, potere e gusto. Ogni vettura testimonia un pezzo del cammino sportivo di un uomo che ha lasciato il segno e la propria impronta sul pianeta “pallacanestro”.

La storia va avanti

Se ancora qualcuno sperava in un ritiro anticipato, si è illuso. LeBron ha semplicemente rimandato il sipario e cambiato scena. La sponsorizzazione nel monde dei superalcolici è un colpo da imprenditore, non da sportivo prossimo all’addio. Nel frattempo, il suo garage rimane un laboratorio di sogni automobilistici: follia decorativa, potenza meccanica, lusso esibito e scelte apparentemente opposte — tutte coerenti con un’idea: che uno dei più grandi cestisti della storia viva con la stessa intensità anche tra le ruote e i motori.

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