Le associazioni ambientaliste: “Il Tar della Liguria sospende l’abbattimento di 26 mila fringuelli”
- Postato il 25 settembre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Liguria. “Il Tar della Liguria ha sospeso la deliberazione della giunta regionale numero 335 del 10 luglio scorso, proposta dal presidente Marco Bucci, con cui si prevedeva, in deroga alla normativa statale, di consentire l’abbattimento a scopo ricreativo di 25.984 esemplari di fringuello ed 11.058 esemplari di storno”. Lo annunciano le associazioni ambientaliste Lac, Lav, Lipu, Lndc, Enpa e Wwf che avevano presentato ricorso in merito.
Spiegano ancora le associazioni, patrocinate dall’avvocato Claudio Linzola: “Con ordinanza cautelare numero 241 del 25 settembre 2025, i giudici amministrativi hanno stabilito un primo stop ad una mattanza di uccelli selvatici protetti dalla legge statale sulla caccia, che avrebbe dovuto svolgersi tra il 1 ottobre ed il 16 novembre prossimi. Una vergogna giustificata, a suo tempo, come uno ‘sfruttamento giudizioso di una piccola quantità di animali, in condizioni rigidamente controllate’, a dispetto degli organici della vigilanza venatoria ridotti al lumicino in Liguria”.
L’udienza di merito del Tar è stato fissata al prossimo 10 dicembre.
“Il 17 febbraio scorso sette associazioni per la protezione della fauna e dell’ambiente avevano scritto al presidente della Regione Marco Bucci (senza ottenere alcun cenno di risposta) evidenziando quanto forzate e surreali risultassero le motivazioni che erano state prefigurate per tale deroga, con inverosimili richiami al ‘patrimonio di folclore’, ai ‘piatti tradizionali della cucina rurale ligure’ o finanche la rivitalizzazione ‘della sofferente ruralità ligure’ e il salvataggio dei vecchi muri a secco abbandonati. Si tratterebbe di una barbarie ingiustificabile sotto ogni punto di vista: basti pensare che un fringuello pesa meno della cartuccia utilizzata per ucciderlo. Mai si erano visti dei ricettari di cucina adottati a motivazione di un atto amministrativo”.
“La caccia a queste specie protette nulla a che fare col patrimonio culturale e la tradizione rurale della Liguria e del resto d’Italia, congiuntamente al fatto che la stragrande maggioranza dei cittadini della Liguria ormai da anni condanna e disprezza queste forme di discutibile ‘divertimento’, che non sono solo di una crudeltà inaudita, ma rappresentano una pura aggressione al patrimonio naturale. Fringuelli e storni sono specie non cacciabili in Italia in base alle vigenti disposizioni venatorie nazionali ed europee. La stessa Corte di Giustizia Europea nel 2021 ha condannato l’utilizzo delle deroghe censurando le tradizioni come giustificazione per la loro adozione”.
Scrive il Tar della Liguria nell’ordinanza di oggi: “Rilevato che, al sommario esame consentito nella fase cautelare, il ricorso si appalesa assistito da sufficienti elementi di fondatezza avuto riguardo alla assenza di ragioni giustificative dell’autorizzazione al prelievo in deroga riconducibili a quelle previste in astratto dalla direttiva ‘uccelli’. Ritenuto che, avuto riguardo al contenuto degli atti impugnati e alla circostanza che non sia possibile addivenire alla definizione del merito del ricorso prima dell’integrale abbattimento del numero di esemplari previsti nell’autorizzazione, deve ritenersi sussistente il requisito del periculum in mora riferito agli esemplari oggetto dell’autorizzazione all’abbattimento. Ritenuto che il contrapposto interesse alla caccia secondo modalità tradizionali delle specie protette, caccia che, comunque non viene inibita in relazione ad altre specie, sia recessivo rispetto all’interesse alla tutela degli uccelli”.