Le 90 pseudorche spiaggiate in Tasmania saranno soppresse
- Postato il 19 febbraio 2025
- Di Agi.it
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Le 90 pseudorche spiaggiate in Tasmania saranno soppresse
AGI - Le autorità australiane hanno deciso che 90 pseudorche (Pseudorca crassidens, il nome scientifico), bloccate su una spiaggia remota della Tasmania, dovranno essere soppresse. È troppo complicato, infatti, provare a salvarle date le condizioni attuali dell'oceano e le difficoltà per raggiungere il luogo dove è accaduto l'incidente. Il dipartimento delle risorse naturali e dell'ambiente dell'isola ha spiegato come il numero iniziale degli esemplari fosse 150 ma che quelle in vita erano, appunto, 90. I soccorritori giunti sul posto hanno provato a 'rimettere' in acqua gli animali ma il forte vento, e il mare mosso, non hanno aiutato nelle operazioni di salvataggio.
Shelley Graham, membro del Tasmania Parks & Wildlife Service, ha spiegato alla Cnn che le orche stanno continuando a lottare: "Provano a girarsi e a tornare verso la spiaggia ma non riescono. È davvero duro assistere a tutto ciò". Molte immagini scattate dall'alto mostrano i cetacei sparsi lungo la spiaggia, alcuni semisepolti dalla sabbia, altri intrappolati in secche e zone dove l'acqua è poco profonda, non distanti da scogli e rocce. C'è un precedente, ricorda ancora l'emittente americana. Nel 1974 un branco di 160-170 esemplari si arenò, in una maniera simile, sulla spiaggia di Black River e, ancora oggi, non si sa quanti esemplari sopravvissero. ll più grave di tutti, però, risale al 2020, quando furono individuati circa 450 cetacei. Oggi la soluzione è una sola: sopprimere gli animali per evitare loro inutili sofferenze e ridurre al minimo la loro agonia. Dopo tante ore passate sulla sabbia, infatti, molti di loro hanno iniziato a emettere suoni forti che sottolineano angoscia e disorientamento.
Secondo gli esperti, del resto, i cetacei in quelle condizioni possono sopravvivere solo per circa 6 ore prima di iniziare a deteriorarsi. "Non è spesso chiaro il motivo per cui le balene si spiaggiano", ha poi aggiunto Angus Henderson, membro dell'Institute of Marine and Antarctic Studies dell'unversità della Tasmania. "Ci sono molte cause naturali come malatie, perdita dell'orientamento, le condizioni meteo e persino le anomalie magnetiche". Di solito, infatti, si può tentare di rimettere in acqua animali così grossi con attrezzature e macchinari specifici. Ma stavolta, a frenare le operazioni, è la conformazione del luogo, l'accessibilità limitata e le difficoltà di spostamento e trasporto. Anche perché si tratta di una specie il cui peso oscilla tra i 500 chilogrammi e le tre tonnellate, con una lunghezza che può toccare i 6 metri. Le balene sono una specie protetta in Tasmania e toccare una loro carcassa significa commettere un reato.
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