Lavrov avverte: Ucraina nostra, 600 mila riservisti per Gaza, un Fico a sinistra in Campania

  • Postato il 21 agosto 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Si possono fare i conti senza l’oste in Ucraina? Così dice in pratica il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, il quale sostiene chiaramente che le varie ipotesi sulla sicurezza dell’Ucraina (che si stanno discutendo negli Stati Uniti) non sono altro che fuffa.

Perché? Per il semplice motivo che “se non  si tratta con noi” ogni discorso diventa inutile. È una doccia fredda sulla pace, un niet a quanti si stanno sforzando per raggiungerla.

Questo è il vero volto del Cremlino? Tutto quel che è successo negli ultimi giorni è stato già cancellato? L’incontro fra Trump e Putin  in Alaska, il lungo vertice alla Casa Bianca fra il presidente degli Stati Uniti e Zelensky, il coinvolgimento di tutti i leader europei dobbiamo dimenticarli?

 

Lavrov gela tutti sulla Ucraina

Lavrov avverte: Ucraina nostra, 600 mila riservisti per Gaza, un Fico a sinistra in Campania , nella fotoIl ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov
Lavrov avverte: Ucraina nostra, 600 mila riservisti per Gaza, un Fico a sinistra in Campania – Blitzquotidiano.it (Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov nella FOTO ANSA)

Il pessimismo non porta mai bene, però è fuor di dubbio che le parole di Lavrov allontanano il progetto che si stava costruendo. Dunque, è sacrosanto il parere di chi dice che Putin sta solo facendo il furbo?

Trump non aveva detto che lo avrebbe smascherato in pochi minuti? Se è questa la verità, allora l’America e l’Europa dovranno mutare strategia. I tappeti rossi, le strette di mano, le pacche sulle spalle, l’uso di una sola macchina per raggiungere il luogo del vis a vis sono soltanto sbiaditi ricordi, se l’atteggiamento del Cremlino è quello che sottolinea il responsabile della politica estera russa.

La speranza di raggiungere quella tranquillità che tutto il mondo sogna sta svanendo? Non pensiamolo nemmeno, ma certo che il palcoscenico delle due guerre non mostra aspetti positivi.

In Ucraina, i bombardamenti non si fermano e la gente continua a morire.

A Gaza, decine di migliaia di persone hanno cominciato ad emigrare verso sud perché Israele vuole sferrare l’ultimo attacco che annienti praticamente Hamas. Ha richiamato alle armi 600 mila riservisti. Perchè mai se non per mettere KO l’avversario?

Cisgiordania divisa in due

Non solo: Netanyahu ne ha inventata un’altra delle sue: la Cisgiordania spaccata in due dalla costruzione di nuovi insediamenti a cui parteciperanno 3400 nuovi coloni. Il che vorrebbe significare dire addio alla creazione di uno stato palestinese. Lo conferma anche il.   ministro Bezalel Smotrich, un falco della destra di Tel Aviv.

Vogliamo essere ottimisti e sperare che nei prossimi giorni quegli spiragli di pace diventino una realtà. Con l’Europa impegnata al massimo a difendere la libertà dell’Ucraina, senza spedire a Kiev quell’esercito che per ora solo Macron invoca.

Il presidente francese è rimasto l’unico a perseguire quell’idea. Ora pure Londra e Berlino non  sono più schierate con lui e la sua credibilità in tutto il Paese continua a diminuire.

L’esatto contrario del ritratto italiano, dove cresce la fiducia della gente nel governo di Giorgia Meloni. A Washington, durante il vertice che ha visto impegnati tutti gli stati europei, la nostra premier ha ottenuto grandi consensi, non soltanto da Trump, ma anche da molti suoi colleghi del vecchio continente che concordano con lei sulla sicurezza ucraina.

Niente soldati per il momento in quel Paese, solo un accordo che in caso di una nuova invasione russa, l’Europa potrebbe intervenire con il suo esercito.

La reputazione del premier italiano continua a crescere se è vero, come è vero, che la grande informazione inglese, francese e di altri ancora sottolineano la “nostra primavera”. Sullo Spectator, un periodico di grande prestigio  in Gran Bretagna, si scrive addirittura di un inaspettato Rinascimento del nostro Paese: in politica estera, economia, conti, entrate, stabilità, prezzi e pace sociale. L’agenzia Reuters ritiene che l’Italia non sia più l’anello debole dell’Eurozona; l’Associated Press sostiene che “siamo una eccezione fra i grandi paesi dell’UE”.

Sono opinioni che mandano in tilt la sinistra. Elly Schlein, Giuseppe Conte e i gemelli Fratoianni e Bonelli non sanno più a che santo votarsi. Meglio stare in silenzio e attendere tempi migliori. Come sta facendo la segretaria di via del Nazareno in vacanza con la sua compagna.

Tempi duri, dunque, per l’opposizione. Si cerca un appiglio parlando delle prossime elezioni regionali, ma in Puglia la situazione è assai confusa. Sono tutti contro tutti e azzardare un pronostico è molto difficile se non impossibile.

Ci si potrebbe consolare con il calcio: il campionato è ormai alle porte. È rimasto solo il Lecce in serie A. Poco, se si paragona all’entusiasmo dell’intera regione. Ma le nozze – insegna un vecchio adagio –  non si possono fare con i fichi secchi. Tanto più che l’opposizione di fichi ne ha ben pochi. Tranne uno che potrebbe diventare governatore della Campania.

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Blitz

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