Lavrov all'Onu, "noi pronti al dialogo ma l'Occidente è arrogante"

  • Postato il 28 settembre 2024
  • Di Agi.it
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Lavrov all'Onu, "noi pronti al dialogo ma l'Occidente è arrogante"

AGI - Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha dichiarato all'Assemblea generale delle Nazioni Unite di essere preoccupato per "l'assassinio politico" del leader del gruppo libanese Hezbollah in un bombardamento israeliano. "Estremamente allarmanti sono i metodi di assassinio politico che sono diventati quasi una pratica di routine, come è accaduto di nuovo ieri a Beirut", ha detto il diplomatico russo al dibattito di alto livello. 

 

Lavrov ha anche criticato il recente attacco in Libano con l'esplosione di migliaia di dispositivi portatili: "Un altro chiaro esempio di metodi terroristici per raggiungere obiettivi politici è il disumano attacco in Libano in cui la tecnologia civile è stata trasformata in un'arma mortale. Questo crimine deve essere indagato immediatamente", ha dichiarato.

 

Secondo Lavrov, gli Stati Uniti non potevano ignorare che un simile "attacco" fosse in preparazione in Libano. "Capiamo che gli americani negano sempre tutto e faranno di tutto per nascondere i fatti che sono venuti alla luce", ha detto. Il capo della diplomazia russa ha anche chiesto la fine delle ostilità a Gaza: "Non ci può essere alcuna giustificazione per gli atti di terrorismo, le cui vittime sono stati gli israeliani il 7 ottobre dello scorso anno", ha affermato, aggiungendo che questa tragedia viene ora utilizzata per punire tutti i palestinesi, 'provocando una catastrofe umanitaria senza precedenti'. "L'uccisione di civili palestinesi con armi statunitensi deve cessare immediatamente", ha sottolineato. Ha anche chiesto di garantire la consegna di forniture umanitarie alla Striscia e di organizzare il ripristino delle sue infrastrutture.

 

Riferendosi al confronto con l'Occidente sulla guerra in Ucraina, Lavrov ha affermato che Stati Uniti e Regno Unito vogliono sconfiggere la Russia per mano del "regime neonazista illegittimo di Kiev", mentre preparano "l'Europa a imbarcarsi in un'avventura suicida". Lavrov ha sottolineato "la pericolosità dell'idea stessa di cercare di lottare per la vittoria con una potenza nucleare come la Russia". "Non meno assurdo è il mantra dei padroni occidentali di Kiev, secondo cui non c'è alternativa ai negoziati basati sulla famosa formula di pace". 

 

La Russia, ha sottolineato il capo della sua diplomazia, è pronta al dialogo, ma l'arroganza dell'Occidente nei confronti di Mosca sta distruggendo l'idea stessa di cooperazione. "Non ci stiamo chiudendo al dialogo con l'Occidente", ha detto. A luglio, ha ricordato, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha tenuto un dibattito aperto, su proposta della Russia, sulla questione della costruzione di un ordine mondiale più equo e stabile.

 

"Riteniamo importante continuare la discussione sia all'ONU che in altre sedi", ha affermato Lavrov. Tuttavia, "il livello senza precedenti di arroganza e aggressività della politica occidentale nei confronti della Russia non sta solo distruggendo l'idea stessa di cooperazione globale promossa dal segretario generale [ONU], ma sta anche bloccando sempre di più il funzionamento dell'intero sistema di governance globale, incluso il Consiglio di sicurezza", ha affermato Lavrov.

 

"Questa non è una nostra scelta, non sarà nostra responsabilità per le conseguenze di un percorso cosi' pericoloso. A meno che l'Occidente non si fermi, il pesante pedaggio sarà pagato da tutti", ha affermato Lavrov. Mosca apprezza il "sincero desiderio di un'intera schiera di nostri partner di promuovere, con le migliori intenzioni, le iniziative per mediare" una soluzione della situazione in Ucraina, ha affermato.

 

"Apprezziamo il loro costruttivo orientamento ai risultati, a differenza della 'formula di pace' senza uscita del presidente ucraino Vladimir Zelensky", ha sostenuto Lavrov. I partner della Russia dovrebbero però tenere conto delle "vere cause della situazione attuale", ha affermato. "Senza la loro eliminazione non si potrà' raggiungere una pace giusta, basata sulla Carta delle Nazioni Unite", ha concluso. 

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Agi.it

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