L’auto che vola sta per arrivare sul mercato, prezzo e come funziona

  • Postato il 14 maggio 2025
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  • Di Virgilio.it
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Il futuro ha fatto retromarcia, ha preso la rincorsa, e ora ci sorpassa in volo. Si chiama AirCar, e non è più un’idea stramba da conferenza tech: esce l’anno prossimo. Vola sul serio. In strada tocca i 200 km/h. In cielo, spinge fino a 250. E lo fa con un motore a scoppio, niente batterie, niente silenzi irreali: 276 cavalli di spinta e benzina nel serbatoio, come ai bei “vecchi” tempi. Ma con le ali. La prima volta che le vedi piegare, pensi a un cartone animato. Invece è tutto meccanica pura. In due minuti netti, l’AirCar si trasforma: da coupé lunga quasi sei metri a velivolo con apertura alare superiore agli otto.

Per imprenditori, medici e dirigenti

Da vicino, sembra un incrocio tra un’auto Gruppo C da gara anni Ottanta e un Lockheed P-38 Lightning da guerra. Fari spostati in avanti, prese d’aria che sembrano denti, parabrezza lungo come un’onda. Klein Vision ha alzato l’asticella e montato un propulsore sudafricano da 276 CV, ma ha già pronte versioni da 316 e 335 per chi sogna di salire. L’abitacolo non è pressurizzato – quindi il volo si ferma a 3.050 metri – ma è comunque quanto basta per saltare traffico, montagne, congestioni e lentezze. Parti da un parcheggio, atterri in un campo, arrivi dove la strada non può. E poi prosegui su gomma.

È questo il punto: continuità totale. Il cielo diventa solo una corsia aggiuntiva. Imprenditori, medici, progettisti, dirigenti: profili oggi divisi tra voli, treni e auto aziendali, potrebbero un giorno scegliere una scorciatoia tra le nuvole. Sarà uno status symbol? Anche. Ma prima ancora sarà una scelta funzionale. In cinque anni l’azienda slovacca Klein Vision ha fatto quello che mezza Silicon Valley promette da venti: mettere sul mercato un veicolo volante funzionante. Questa macchina decolla davvero. Il passo successivo al prototipo da 180 km/h presentato da Alef Electronics. E si può comprare. Prezzo? Circa 800.000 dollari, come una Lamborghini Revuelto ben accessoriata. Ma qui non stai comprando un’auto: stai comprando il diritto di disegnare traiettorie dove l’asfalto scompare.

Il primo pezzo

Il piano industriale mira a una cifra: 162 miliardi di dollari. Il valore previsto per la mobilità aerea entro il 2034. E l’AirCar è appena il primo pezzo. Certo, all’inizio sarà per pochi. Una manciata di clienti, selezionati, disposti a farsi carico del rischio e del privilegio di essere i primi. Ma la traiettoria è tracciata. Dopo le supercar, i taxi di lusso, in città iper-tecnologiche, tipo Tokyo . Dopo i pionieri, gli operatori specializzati. Piccoli hub privati, voli interurbani, mezzi con pilota o senza. Il futuro accelera in verticale.

La forza di questo oggetto travalica i confini della tecnica: sfocia nel simbolico. L’AirCar chiude un’epoca e ne apre un’altra. Mette fine alla distanza tra cielo e asfalto. Dove finiva la strada, ora si sale. Il limite cambia posto. È anche un segnale per chi guarda l’innovazione con scetticismo. Quando il mondo sembra ingolfato, arriva un progetto concreto, taglia la curva e apre un varco. Klein Vision costruisce un domani fatto di acciaio, cavi, pistoni, software. E lo fa volare.

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